SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Le ripercussioni del Consiglio Comunale del 18 luglio, nel quale la maggioranza Spazzafumo è “andata sotto” per ben due volte, stanno provocando numerose reazioni soprattutto da parte delle opposizioni mentre manca ancora una voce da parte della maggioranza.
I tre partiti della Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia hanno diffuso congiuntamebte una articolata nota stampa che pubblichiamo di seguito.
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Quando 8 consiglieri di maggioranza su 16 bocciano le scelte adottate dal primo cittadino sul CIIP, pochi sono i margini di interpretazione perché risulta palese che l’esito della votazione rappresenti una chiara sfiducia politica nei confronti del sindaco Spazzafumo e non solo.
Quando 13 consiglieri su 16 bocciano le scelte fatte con una delibera di Giunta in merito alle misure da mettere in campo per contrastare il fenomeno dell’abusivismo commerciale, siamo di fronte ad un evidente atto di sfiducia nei confronti dell’esecutivo.
Così pure stride il voto contrario dei 5 consiglieri della lista “San Benedetto Viva” che, esprimendo un voto contrario che sconfessa la scelta fatta da Spazzafumo nel proporre Gianluca Pompei come membro del cda del CIIP, sfiducia di fatto il proprio coordinatore provinciale di Italia Viva.
Per molto meno, visto che il Presidente del Consiglio dei Ministri ha comunque ottenuto una maggioranza assoluta in Parlamento, Mario Draghi si è dimesso nel momento in cui ha constatato di trovarsi di fronte ad una sfiducia politica.
Lo stato delle cose desta preoccupazione e, in un periodo delicato come quello attuale, non è accettabile che possa esserci uno stallo che rischia di far naufragare l’accesso a risorse del PNRR per rilanciare l’economia della nostra città.
Come centrodestra abbiamo sempre dimostrato un grande senso di responsabilità, fin dall’inizio di questa consiliatura, anche mediante proposte concrete e puntuali che la stessa amministrazione ha saputo raccogliere.
Così oggi ci auguriamo che, in nome di un interesse superiore che è rappresentato dal bene pubblico, venga raccolto il nostro appello di uscire da una palude amministrativa che arrecherebbe danni irreversibili ad una comunità che ha voglia di riprendersi dopo due anni di emergenza sanitaria che hanno messo in ginocchio tante famiglie e imprese.