Il processo cosiddetto bis prosegue al Tribunale di Ancona per accertare le responsabilità di amministratori pubblici, tecnici, gestori per la strage della discoteca Lanterna Azzurra di Corinaldo. Una tregia nel corso della quale persero la vita cinque adolescenti e una mamma di 39 anni. Tutti morirono schiacciati nella notte tra il 7 e l’8 dicembre del 2018 dopo lo spruzzo di una sostanza urticante. Ora il processo si ferma tre mesi per un difetto procedurale. Riguarda la società Magic srl, che gestiva il locale, per la quale dovrà essere ripetuta la notifica dell’udienza preliminare perché quella precedente oggi è stata dichiarata nulla dalla giudice Francesca Pizii dopo un’eccezione presentata in aula, dal difensore, l’avvocato Riccardo Leonardi (rappresentato dall’avv. Emanuele Censori). La Magic non si era costituita davanti al giudice, nominando un difensore, e nonostante questo il gup aveva proceduto al rinvio a giudizio, mentre avrebbe dovuto nominare un avvocato d’ufficio e procedere in contumacia. Un errore procedurale che farà ora uscire momentaneamente la società dal processo per farla poi rientrare una volta definito l’iter correttamente. La giudice ha fissato l’udienza al prossimo 28 ottobre, alle 10. Per quella data la posizione della Magic sarà stata definita e si procederà anche allo scioglimento delle questioni preliminari, sollevate nell’udienza precedente dalle difese dei 9 imputati relative alla nullità delle perizie tecniche irripetibili conferite dalla Procura nel dicembre 2018 (quando i nove non erano ancora indagati) a due consulenti tecnici per analizzare l’interno della discoteca. Il processo bis deve accertare le responsabilità di chi doveva garantire e di chi doveva accertare le condizioni di sicurezza del locale. Sotto accusa ci sono la commissione di vigilanza, presieduta dall’ex sindaco di Corinaldo Matteo Princip, due ingegneri, un socio della Magic srl, e la società stessa. I reati contestati, a vario titolo, sono cooperazione in omicidio colposo plurimo, lesioni, disastro colposo, falso ideologico e apertura abusiva di un locale. Oggi il pm Gubinelli è intervenuto in aula chiedendo che nell’udienza del 28 ottobre si possa dare avvio anche all’istruttoria perché “si tratta di reati colposo e siamo al limite prescrizione”.