“La morte di Alika ci chiama in causa tutti. Non è un fatto privato di cronaca, non riguarda solo lo strazio della sua sposa o l’incredulità del suo bambino, né solo il dolore e la rabbia della comunità nigeriana. L’omicidio di Alika riguarda tutti noi, il mondo e la società in cui vogliamo vivere”.
Così il senatore del Pd Francesco Verducci, in aula, ha parlato del decesso del venditore ambulante nigeriano 39enne, Alika Ogorchuckwu, ucciso a Civitanova Marche a seguito di un’aggressione. “La cosa inaccettabile – ha sottolineato Verducci – sarebbe rimuovere quello che è successo, non parlarne e fare finta di nulla. Serve invece una reazione civile che scuota le coscienze di ognuno. Abbiamo il dovere di chiederci perché è successo e di manifestare tutti insieme nel luogo dove Alika è stato ucciso e fare in modo che quel pezzo di strada, quel pezzo di città porti il suo nome, affinché a settembre i ragazzi delle scuole possano anch’essi deporre un fiore e dire: mai più alla violenza, all’indifferenza, alla paura e alle discriminazioni. Alika è morto da straniero, ma non era uno straniero – ha concluso il senatore -.
Era ed è un nuovo italiano, come la sua sposa e suo figlio Emmanuel, che è nato in Italia e studia in Italia. C’è un modo che abbiamo per onorare l’esistenza di Alika, il futuro di suo figlio e dei nostri figli ed è costruire una società aperta, solidale e inclusiva per tutti”.