“A verbale decido io cosa mettere. Decidiamo noi, perché questa è un’amministrazione fascista”.
La frase è stata pronunciata dal sindaco di Serra San Quirico (Ancona) Tommaso Borri durante il consiglio comunale.
Parole che hanno fatto divampare la polemica politica. Era una “frase sarcastica”, spiega Borri, che l’ha pronunciata nel corso dell’ultima seduta dell’Assise civica nella quale, dopo la discussione sull’assestamento di bilancio, si stava affrontando il tema del trasferimento dell’Università degli Adulti a Maiolati Spontini.
La consigliera di minoranza, Debora Pellacchia aveva espresso alcune considerazioni: “l’adesione del nostro Comune comporterebbe lo spostamento di tutte le lezioni nel Comune di Maiolati Spontini, privando, di fatto, la popolazione di un ulteriore servizio di prossimità e costringendo i corsisti a spostarsi con mezzi propri”. Da questa affermazione è nata una dialettica verbale culminata con la frase incriminata.
“Io non ritengo che l’Amministrazione di Serra San Quirico sia fascista, né che lo sia il sindaco, ma in tutto questo c’è qualcosa che non va; qualcosa che manca, in modo più che lampante: il rispetto delle istituzioni”, ha sottolineato Pellacchia.
“La frase virgolettata riportata – ha replicato il primo cittadino – è stata detta sarcasticamente in risposta ad attacchi ripetuti in cui si è insinuata pesantemente questa idea, sia durante il Consiglio sia durante lunghi mesi di post su Facebook che conservo, in cui si dà a me del padrone e all’Amministrazione della non democratica. Nulla di più lontano – ha concluso – da ciò che è ed è stato sempre in questi anni il mio impegno come sindaco”.