I sindaci saranno «ancora una volta in prima fila per dare il contributo a una campagna elettorale storica e difficile». Matteo Ricci, coordinatore dei sindaci del Pd, interviene in merito alle elezioni politiche a poche ore dall’annuncio della chiusura delle liste.
«Quando si fanno le liste è sempre complicato, ma con questa pessima legge elettorale e la riduzione dei parlamentari è diventato ancora peggio. E per un Partito Democratico, dove non decide il capo da solo, è tutto più faticoso soprattutto se non ci sono i tempi per fare le parlamentarie». Ricci torna a sottolineare la necessità di una nuova legge elettorale: «Non averla cambiata è stato un grande errore del Parlamento uscente: andava introdotta la doppia preferenza per fare scegliere finalmente agli elettori. In queste condizioni è normale che il giorno dopo la direzione ci siano scontenti e giuste ambizioni non corrisposte». Ma il contributo dei primi cittadini Pd alla campagna non mancherà, Ricci lo sottolinea ricordando che, «nonostante noi sindaci abbiamo dovuto rinunciare preventivamente alle candidature, a causa di una legge assurda e anti-sindaci, siamo generosamente in prima fila in una campagna elettorale storica e difficile. Abbiamo cercato comunque di dare rappresentanza al comparto degli enti locali con ex sindaci o amministratori candidabili». «Avremmo voluto diversi nomi in più e c’è amarezza per alcune ottime candidature saltate, ma quella messa in campo è comunque una pattuglia di qualità candidata al proporzionale in posti buoni o possibili e in collegi maggioritari contendibili» precisa Ricci nel riportare la rappresentanza degli amministratori dem in corsa: Andrea Gnassi (Rimini), Stefania Bonaldi (Crema), Augusto Curti (Piccoli comuni Marche), Valentina Cuppi (Emilia Romagna), Virginio Merola (Bologna), Daniele Manca (Imola), Valentina Ghio (Liguria), Emiliano Fossi (Campi Bisenzio – Firenze), Ilenia Malavasi (Reggio Emilia), Silvio Franceschelli (Montalcino – Toscana); Francesco De Rebotti (Umbria); Luciano di Lorito (Abruzzo), Vincenzo Ceccarelli (Arezzo). «In bocca al lupo a tutti, i sindaci saranno al vostro fianco e del segretario Enrico Letta in questa battaglia» aggiunge Ricci prima di fare un focus sulle Marche: «La premessa è la stessa, e quindi sono comprensibili delusioni e mal di pancia. Io stesso sono rimasto scandalizzato da come si sia buttato fango assurdo e ingiustificato su una figura autorevole come quella di Valerio Lucciarini che ha dimostrato, ancora una volta, di essere un grande dirigente politico». Ma c’è soddisfazione, «Complessivamente è venuto fuori un discreto lavoro. Con una lista rappresentativa di tutti i territori, tra proporzionale certi o possibili e collegi maggioritari contendibili. Inoltre, in molte regioni le candidature che vengono da fuori sono state tante, nelle Marche c’è solo quella di Alberto Losacco, che però è commissario e quindi il rappresentante del Partito marchigiano». «Inoltre, nel maggioritario Senato nord avremo una candidatura come quella di Marco Bentivogli a rafforzare il profilo riformista della nostra coalizione. Quindi in bocca al lupo a Losacco, Irene Manzi e Augusto Curti che guideranno le liste proporzionali e agli altri che daranno una mano in posizioni più di servizio». «A maggior ragione dovremo essere al fianco di chi combatterà nei collegi maggioritari: per la Camera Alessia Morani, Mastrovincenzo, Esposito, Mari Marziali; per il Senato Bentivogli e Mirella Gattari». L’invito è «a mettercela tutta, la partita contro la destra è aperta e dobbiamo puntare a fare del Pd il primo partito, anche nelle Marche». Un ultimo invito Ricci lo fa poi alla conterranea Alessia Morani: «Ho letto la sua dichiarazione di rinuncia. Spero ci ripensi e sia protagonista della partita. Anche perché nella nostra provincia dobbiamo vincere, sarò in prima linea come sempre a sostegno dei candidati».