ANCONA – È stata approvata la versione aggiornata del Piano di Emergenza Esterna della Raffineria Api di Falconara Marittima. Lo comunica la Prefettura di Ancona. Un piano disposto per controllare e circoscrivere gli incidenti in modo da minimizzarne gli effetti e limitarne i danni per la salute umana e per l’ambiente mediante la cooperazione rafforzata negli interventi di soccorso con l’organizzazione di protezione civile; per informare adeguatamente la popolazione, i servizi di emergenza e le autorità competenti, per provvedere sulla base delle disposizioni vigenti al ripristino e al disinquinamento dell’ambiente dopo un incidente rilevante.
Alla elaborazione del Piano “ha provveduto nell’ambito di più riunioni un apposito gruppo di lavoro di esperti dei diversi enti interessati – riferisce ancora la Prefettura in una nota – quali la Protezione civile, il Comune di Falconara, i vigili del fuoco, l’Asur, l’Arpam, il 118 e la stessa Prefettura. Prima dell’adozione è stata espletata la procedura di consultazione pubblica mediante pubblicazione del piano sui siti web di Prefettura e Comune di Falconara, dal 14 giugno al 15 luglio 2022, per consentire a cittadini e associazioni la formulazione di osservazioni ed integrazioni. Di queste ultime si è tenuto conto nella relazione finale del documento. La pianificazione di emergenza esterna di un impianto industriale quale la Raffineria Api di Falconara è frutto di un lavoro continuo e costante di adeguamento alle evoluzioni della normativa delle condizioni dell’impianto e degli scenari che vengono esaminati. Per questi motivi anche la nuova pianificazione sarà oggetto di un continuo vaglio”.
Proprio di recente un”inchiesta della Procura di ancona ha riguardato la Raffineria Api di Falconara per le esalazioni avvertite ad aprile del 2018 dalla popolazione, a causa di una fuoriuscita di idrocarburi da un serbatoio, il TK 16. Di recente è stata notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari relativo a 18 indagati (tra i quali anche l’amministratore delegato di Api Giancarlo Cogliati e l’ex direttore Arpam Giancarlo Marchetti) in cui, oltre a reati ambientali, si ipotizzano anche le lesioni personali a carico di numerosi cittadini.
foto Ansa