C’è stato un periodo di sperimentazione, poi tutti i 1700 Eni Station delle 100 province italiane hanno iniziato a parlare dialetto. Una simpatica iniziativa ma bisogna “azzeccare” i territori perché il vernacolo sambenedettese o portodascolano è decisamente diverso da quello ascolano.
Questo, però, non consente ai vandali di sporcare e imbrattare la serranda del distributore sulla Sopraelevata di Porto d’Ascoli. Ignoti, nella notte, hanno voluto, in maniera assurda, sottolineare che la “lingua” da parlare debba essere diversa.
Così, con bombolette spray rossoblu, i colori della locale società di calcio, hanno sporcato la serranda e parte della vetrina dell’attività.
Rivalità ataviche e calcistiche che, ancora, non si riescono a superare in nome di un “unicum” turistico che potrebbe legare mare ed entroterra. Due territori stupendi che devono imparare a fare squadra.