I suoi amici e compagni di classe con una rosa bianca in mano per dargli l’ultimo saluto. Un addio a Mattia, 8 anni, travolto e ucciso dalla piena del Nevola la sera del 15 settembre a Castelleone di Suasa (Ancona).
Il feretro bianco è arrivato nella Chiesa di Santa Maria Assunta di Barbara (Ancona), coperto di corone di fiori bianchi. Tante sono state deposte anche davanti all’altare della chiesa gremita di gente.
L’arrivo del piccolo è stato accolto da un silenzio irreale, tra le lacrime discrete dei presenti. Tutti i famigliari – tra cui il padre Tiziano, la madre Silvia – hanno accompagnato la bara dentro la chiesa.
Ad attenderla anche i sindaci di Barbara, San Lorenzo in Campo e Castelleone di Suasa, con i gonfaloni di Barbara e San Lorenzo retti dagli agenti della polizia locale e i vigili del fuoco in “picchetto” davanti all’ingresso della chiesa.
“Non avremmo voluto essere qui e vivere questi drammi che fanno parte dell’esistenza dell’uomo”. Così don Paolo Montesi aprendo i funerali.
“Chiediamo al Signore di vivere – ha detto il parroco – con un cuor solo e un’anima sola attorno ai famigliari questa liturgia che celebriamo insieme perché il Signore di ci aiuti a continuare a vivere con intensità la nostra esistenza terrena”. “Siamo qui per ringraziare per la vita di Mattia che è qui in mezzo a noi”.
Mancherà ai compagni di scuola, agli insegnanti e al personale della Primaria di San Lorenzo in Campo (Pesaro Urbino), il piccolo Mattia. Struggente la testimonianza della maestra in chiesa durante i funerali a Barbara (Ancona): “Manchi cucciolino come ti chiamavo io – ha ricordato tra la commozione generale -, sarai nei nostri cuori, e in quelli di chi ha avuto la fortuna di conoscerti. La vita ti ha strappato ci mancherai, ti ricorderemo come un angoletto che sorridi e corri spensierato, ti salutiamo con il sorriso, promettendo che rimarremo sempre vicino ai tuoi genitori”. “Il pensiero ogni sera andrà a te bambino meraviglioso. Ora il tuo sorriso è in cielo come la stella più meravigliosa. Ciao Matti, ciao piccolino, un abbraccio forte da tutti noi”. Un “tesorino dagli occhietti neri, – lo ha ricordato la maestra -, il suo sorriso valeva più di mille parole, ci hai fatto scoprire un mondo fatto di emozioni e silenzi, questo mondo ci è piaciuto e ci ha fatto conoscere la tua anima pura e innocente. Eri la mascotte della scuola, voluto bene da tutti. Ti piaceva correre e stare insieme ai compagni, andavi matto per i biscotti al cioccolato, una gioia stare con te. Faceva sentire bene, sentire la tua tenera manina. Manchi, ciao Matti, ciao piccolino…”.