Cominciata la resa dei conti interna al Pd dopo la sconfitta elettorale. Una debacle che non è, di certo, arrivata come un fulmine a ciel sereno. “La sconfitta del Partito democratico non è responsabilità solamente di Letta ma di un gruppo dirigente che evidentemente ha fatto le scelte sbagliate. Ciascuno di noi ha un pezzo di responsabilità ovviamente, ma qualcuno ne ha di più”. Lo ha ribadito la deputata dem uscente Alessia Morani, ex sottosegretaria al Mise, intervistata dal Resto del Carlino. “Ad esempio Matteo Ricci, (sindaco di Pesaro e coordinatore dei primi cittadini dem nonché presidente di Ali; ndr), uno dei possibili candidati alla guida del Pd: Matteo Ricci è stato nelle segreterie nazionali degli ultimi quattro segretari: Renzi, Martina, Zingaretti e Letta, – afferma Morani – non è un ‘passante’ ma uno dei dirigenti nazionali protagonisti delle scelte che ci hanno portato fin qui. Non si può essere buoni per tutte le stagioni, ogni tanto bisogna fare un passo indietro perché il partito possa fare un passo avanti”. Secondo Morani il Pd “ha espresso una linea politica confusa tra ‘o Conte o morte’ ed ‘evviva Draghi’, una alleanza debolissima e contraddittoria e una campagna elettorale senza messaggi forti e priorità comprensibili. La leadership di Letta evidentemente più debole delle altre in campo, che non ha convinto gli italiani”. Adesso “serve intanto una leadership carismatica. È inutile negare che il carisma del segretario sia determinante per attrarre consensi. Servono idee e proposte per risolvere i problemi delle persone e serve dialogare con chi produce e ogni giorno alza una serranda. Serve una giusta dose di coraggio per praticare il cambiamento. Un’idea di chi possa farlo ce l’ho ma ora non la dico“. Quanto al possibile candidato, Morani risponde: “Per ora non lo dico” ma il suo “sogno” è creare “un grande partito di centrosinistra, da Articolo 1 a Calenda e Renzi“. Il futuro dell’ex deputata? “A differenza di altri non vivo di politica e mi rimetterò a lavorare dedicando però anima e corpo al partito. – ha concluso – La politica rimane il mio grande sogno e la mia passione a cui non rinuncio“. |