De Vecchis ora è più solo. Secretazione, schiaffo alla città. La maggioranza alzi il livello

di Pier Paolo Flammini

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SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Un Consiglio Comunale come non si vedeva da tempo, sarà stata per la cornice di pubblico assente fin dall’inizio della pandemia, fatta eccezione per l’insediamento della maggioranza Spazzafumo. Un consiglio che non ha lasciato delusi a livello di verve, grazie soprattutto a Giorgio De Vecchis (nel bene o nel male dipende dai punti di vista).

Un De Vecchis che alla fine ha deciso di lasciare la maggioranza, con tanto di scuse pubbliche via Facebook (“Chiedo umilmente scusa a tutti i cittadini per l’errore fatto alle ultime elezioni. Vi posso solo dire che ero in perfetta buona fede”). Un De Vecchis che ha sicuramente le sue buone ragioni, ma che dovrebbe anche riflettere sul fatto che questa sua decisione è arrivata dopo appena un anno di governo Spazzafumo: uno dei ribaltoni più rapidi che si ricordino. Con questo passaggio, inoltre, la carriera politica dello stesso sembra arrivata ad un punto di non ritorno (conoscendolo bene, forse questo è l’aspetto che meno lo preoccupa). A meno di sviluppi clamorosi.

A differenza di quanto avvenuto con l’esperienza Martinelli, nella quale De Vecchis, presidente del Consiglio Comunale, era sì un esponente critico ma restò comunque in maggioranza, stavolta Spazzafumo è una “creatura” di sua diretta emanazione, in compagnia di Urbinati, Gaetani, Capriotti, Pellei, tutti aspiranti candidati sindaco i quali, tuttavia, hanno convenuto di appoggiare l’attuale primo cittadino e di fatto riuscire in una impresa politica non semplice che ha portato alla sua elezione.

Un De Vecchis in versione “Conte Ugolino”, che però adesso rischia di mangiare se stesso prima che il sindaco. I tre consiglieri di Rivoluzione Civica non l’hanno seguito, fermandosi ad una ambigua astensione; il suo gruppo di San Benedetto Viva neppure, lasciandolo solo. Dalla minoranza è probabile che i tre consiglieri più esperti, De Vecchis, Canducci e Piunti, avranno campo quasi aperto per bombardare la maggioranza.

Ma abbandonando i consiglieri di maggioranza Giorgio De Vecchis ha anche disinnescato i dolori interni alla stessa, come un dente dolorante finalmente cavato: al suo posto ci sarà un vuoto ma il resto dell’organismo potrebbe non soffrire più.

Bisognerà vedere come Spazzafumo riuscirà a rinsaldare i suoi, e se l’altro De Vecchis, Simone, assieme a Luciana Barlocci garantirà comunque i suoi voti in futuro o meno. Si spera anche che il dibattito interno alla maggioranza salga di livello: le critiche alla gestione fanno parte del confronto democratico, ma un conto è confrontarsi su scelte strategiche (Piano Regolatore, ex Ballarin, lungomare, ospedale, area Brancadoro), altro invece agitare la bandierina del coinvolgimento dei consiglieri su aspetti che normalmente filano come l’olio. La bocciatura dell’iniziativa sul Brodetto del Circolo dei Sambenedettesi, la scorsa estate, risulta inspiegabile, ad esempio.

Il tema del controllo pubblico della Picenambiente è sicuramente un aspetto molto importante, ma che questo conduca alla rottura della maggioranza in così poco tempo e su aspetti non centrali sembra davvero eccessivo a rigori di logica. Infatti, ad eccezione di De Vecchis, il resto della maggioranza ha sostanzialmente tenuto (per ora).

SECRETAZIONE Nella seduta del 29 settembre si è assistito anche ad un clamoroso e serrato confronto tra Giorgio De Vecchis e il presidente del Consiglio Fanini e il segretario comunale Zanieri. De Vecchis è riuscito a far votare una mozione per secretare la discussione, ottenendo la maggioranza dai consiglieri, con la motivazione di tutelare il Comune da eventuali azioni dei dipendenti comunali di cui si doveva parlare e rischiavano di non vedersi tutelata la privacy.

A quel punto tutti i presenti sono stati fatti uscire, stampa compresa, per poi rientrare al termine della discussione. Un passaggio che non fa onore, ancora una volta, al Consiglio Comunale. Se la “secretazione” degli atti relativi alla Commissione sullo stadio Riviera delle Palme ha lasciato più di un dubbio, la scelta di ieri è ancora una volta inspiegabile, a meno che i consiglieri comunali non vogliano votare per secretare qualsivoglia discussione poiché temono di non sapersi esprimere con l’educazione o la competenza di citazioni e documentazioni richiesta a chi siede in Consiglio.

CENTRODESTRA? Al momento del voto finale, con Giorgio De Vecchis che aveva espresso la sua contrarietà e Rivoluzione Civica che si sarebbe astenuta, i sette consiglieri di centrodestra hanno annunciato di non partecipare al voto. Eppure, in situazioni simili e con una maggioranza al di sotto del livello di sicurezza, perché non far pesare un voto contrario? Qualcuno ha commentato l’astensione come una posizione di allusione verso Spazzafumo, ma qui si va verso la fantapolitica.