Sono in contatto costante con l’Ambasciata italiana in India i familiari dei quattro ragazzi arrestati per aver disegnato dei graffiti su due carrozze della metropolitana ad Ahmedabad. Tra loro Sacha Baldo, writer di 29 anni, residente a Monte San Vito (Ancona) arrestato insieme ad altri tre amici: il 27enne grottammarese Paolo Capecci e i due abruzzesi Gianluca Cudini, 24enne di Tortoreto (Teramo) e il 21enne Daniele Stranieri di Spoltore (Pescara).
I familiari di Sacha non vogliono rilasciare dichiarazioni e si sono affidati al sindaco Thomas Cillo per far sapere che l’ambasciata ha fornito “rassicurazioni sul trattamento riservato ai ragazzi”.
“E’ in corso un processo – spiega il sindaco – di cui non si conosce l’esito. Se ho capito sono due gli episodi contestati e quindi dovrebbe esserci un altro processo in seguito“.
Al momento non risulta che la famiglia abbia nominato un avvocato in Italia, “perché sta seguendo tutto l’ambasciata italiana“. Sacha (questo il nome di battesimo), è residente a Monte San Vito, ma “non vive qui da almeno 6-7 anni – prosegue Cillo – e non è in contatto con i writers che operano su questo territorio”. I familiari sono stati “immediatamente avvisati dall’ambasciata” dell’arresto del 29enne.
La notizia dell’arresto dei quattro italiani ad Ahmedabad ha avuto una grande eco sui media indiani e di conseguenza italiani. La foto dei giovani accovacciati, con accanto due agenti della polizia dello stato di Gujarat, ha fatto il giro dei notiziari che hanno dedicato anche servizi all’episodio.
Le immagini delle scritte sono state pubblicate dagli stessi media. In una si legge la scritta “Burn”, in un’altra “Pla” e in un’altra ancora “Tas” che i giovani hanno detto essere l’acronimo di “Tagliatelle alla salsa” e non una sigla eversiva.