ROMA – Ascoli Piceno è la seconda città italiana dove i prezzi dei prodotti alimentari sono cresciuti maggiormente nell’ultimo anno. Un campanello d’allarme notevole per il Piceno, considerando che l’impatto dell’inflazione colpisce maggiormente i ceti meno abbienti e quindi nel Piceno questo fenomeno è particolarmente acuto. La ricerca arriva dall’Unione Nazionale Consumatori e si basa sullo studio dei dati Istat di settembre.
Se la prima città italiana in questa classifica è Cosenza (prezzi alimentari saliti del 16% da settembre 2021 a settembre 2022) nella città picena il dato è appena inferiore (+14,2%).
Dunque se a livello italiano i costi per generi alimentari rappresentano un aumento di circa 660 euro in più a famiglia, a Cosenza l’aumento è di 1034 e ad Ascoli di 773 euro. Macerata è comunque fra le prime dieci città italiane, con un aumento del 13,4%.
Ma attenzione: Ancona è la città italiana con il maggior aumento per i servizi relativi alla scuola dell’infanzia e istruzione primaria: +12,1%.
Viene da invidiare Bergamo, città italiana dove i prezzi alimentari sono cresciuti meno: “solo” 8,7%.