Possibile ridimensionamento del Mediamuseum, la Presidente Tiboni chiede spiegazioni al Comune

PESCARA – Carla Tiboni, Presidente della Fondazione Edoardo Tiboni, esprime in una nota il proprio stupore nell’apprendere che il Mediamuseum, a Pescara, verrà dimezzato. La proposta di deliberazione dovrebbe essere sottoposta all’approvazione del Consiglio comunale il 26 ottobre.
Un ridimensionamento, si legge nella nota, “che non era negli accordi intercorsi tra la Fondazione Tiboni e il Comune di Pescara”.
“È stato sempre detto che il Mediamuseum è la casa naturale dei Premi Internazionali Flaiano e l’avere vinto il bando del Ministero dell‘Interno, che ha riconosciuto la valenza  del progetto predisposto per il Mediamuseum e la riqualificazione dell’antistante Piazza Emilio Alessandrini, ha consolidato questo aspetto non più ignorabile per importanza culturale”, precisa Tiboni nella nota.
“Il Mediamuseum, in tutti questi anni, ha dimostrato la qualità della propria offerta culturale e il progetto di oggi è quello di dotare la città di uno spazio polifunzionale in grado di riconnettere il territorio e divenire centro di aggregazione per la città di Pescara. Ciò è quanto mai necessario, considerato lo stato di abbandono in cui versa Piazza Alessandrini, oltre ai necessari lavori per l‘ex Tribunale per recuperare uno spazio considerato da sempre centrale per la zona di Porta nuova”.
Nella lettera di intenti della Fondazione fatta propria dal Comune, fa sapere Tiboni, era inclusa “la realizzazione di un nuovo spazio, una caffetteria e un book-shop che contribuissero a fare del museo un luogo da vivere anche al di là della semplice fruizione delle sale o dei corsi, gettando un ponte fra la sede museale e la città tutta intorno”.

“Oggi, senza coinvolgere la Fondazione”, il Comune decide di dare un volto differente all’immobile. I luoghi di cultura non vanno soltanto ristrutturati e riqualificati, vanno pensati con razionalità e utilità anche per la comunità. Sale, quindi, l’attesa per l’inizio dei lavori (finanziati dal Ministero) di cui non si ha ancora notizia in ordine di programma”, conclude Tiboni nella nota.