MACERATA – “6.5, una doppia cifra che chi vive nel Centro Italia difficilmente riesce a dimenticare. In una domenica mattina di sei anni fa, alle 7:41, la terra riprese a tremare con ancora più forza ed intensità delle scosse del 24 agosto e del 26 ottobre. La più forte scossa mai registrata dal 1980”.
Lo scrive in un post su Facebook, la deputata marchigiana del Pd, Irene Manzi, che parla di “una potente scia sismica la cui tracce sono ancora visibili nelle città e nei territori colpiti, segnano le comunità come una ferita che ancora non rimarginata. In questi sei anni sono stati compiuti molti progressi dal punto di vista della prevenzione e della ricerca scientifica, anche per quanto riguarda la ricostruzione sono stati fatti significativi passi in avanti, soprattutto, grazie all’impegno del commissario straordinario, Giovanni Legnini.
In due anni sono stati autorizzati più di 10 mila cantieri. Ma ci sono ancora oltre 6mila interventi pubblici da completare o da impostare e ancora tante persone in attesa di ritornare nella propria casa o in una di nuova costruzione. Ricordo che sono sono stanziati 1,7 mld dal governo Conte 2 e 6 mld per la ricostruzione privata da quello Draghi“.
“Mi auguro – prosegue l’esponente dem – che il nuovo Governo non interrompa questo percorso che è finalmente a regime e si completi l’iter per l’approvazione del Codice delle ricostruzioni. Sarebbe un grave errore – conclude Manzi – interrompere la gestione commissariale proprio ora che vediamo i primi importanti risultati. Si sta portando avanti un ottimo lavoro e, cambiando, si rischierebbe di interromperlo. Nel frattempo, il nostro Paese deve continuare a investire in opere di prevenzione e tutela del territorio perché le fragilità sono sotto gli occhi di tutti“.
foto Ansa