SAN BENEDETTO DEL TRONTO – 5 novembre 2017. Stadio Romeo Menti di Vicenza. 12esima giornata del girone B, Vicenza-Samb 2-1. Dopo la partita disordini tra le due tifoserie, a poche centinaia di metri dall’impianto biancorosso: interviene la polizia.
Luca Fanesi, ora 48enne, fratello dell’ex rossoblù Massimiliano (ora consulente sportivo), non prende parte ai tafferugli ma viene gravemente ferito alla testa. Soccorso, Luca Fanesi racconta ai medici dell’ambulanza di essere stato manganellato dalle forze dell’ordine. Finisce in coma farmacologico per un mese.
Ebbene quei colpi causarono, si legge nel referto medico, “la frattura a decorso longitudinale della mastoide di destra, una frattura peritura lamboidea di destra estesa alla squama dell’occipitale, una frattura della squama del temporale di destra e una frattura delle ali dello sfenoide di destra e della parete laterale destra del seno sferoidale”.
Non solo. I medici dell’ospedale di Vicenza fanno pure riferimento a un ematoma di 11 millimetri nella parete occipitale destra e di “focolai contusivo-emorragici in sede fronto-vasale”.
La Questura della città veneta affermò che Fanesi era caduto accidentalmente, urtando la testa su un cancello, circostanza poi smentita da alcuni testimoni che riferirono di aver visto degli agenti sferrare delle manganellate.
Nel marzo 2018 vengono notificati 28 Daspo (divieto di accesso alle manifestazioni sportive) ai tifosi della Samb: tra loro anche Luca Fanesi.
A 5 anni di distanza la famiglia Fanesi e i tifosi rossoblù chiedono ancora giustizia. E come ogni per ogni anniversario da quel pomeriggio del novembre 2017, gli ultras della Curva Massimo Cioffi hanno tappezzato San Benedetto di messaggi: “Cinque anni senza giustizia. Verità per Luca Fanesi”, “Passa il tempo, aumenta la rabbia! Verità per Luca!”, “Gli anni passano il tempo vola, la verità è una sola! Giustizia per Luca!”.
L’occasione per ricordare i fatti di Vicenza sarà anche domani, allo stadio Riviera delle Palme, per la partita tra la Samb e il Roma City (14.30).