Alla presenza delle autorità civili e religiose il Belvedere è stato intitolato alla memoria del preposto-parroco e storico a 70 anni dalla sua scomparsa
MONTEPRANDONE – “Sacerdote di gran fede, pastore impegnato, uomo attivo sul piano sociale e culturale”: così il Sindaco Sergio Loggi, intervenuto in rappresentanza dell’Amministrazione comunale, ha definito Don Giuseppe Caselli, nel corso della cerimonia di intitolazione del Belvedere svoltasi nella mattinata di sabato 5 novembre, in occasione del 70esimo della morte del sacerdote per oltre 50 anni preposto-parroco di Monteprandone.
Al momento commemorativo hanno preso parte numerose autorità civili e religiose. Per il Comune di Monteprandone, oltre al sindaco Sergio Loggi, erano presenti il vicesindaco Daniela Morelli, gli assessori Meri Cossignani, Roberta Iozzi, Christian Ficcadenti e Fernando Gabrielli, il consigliere Orlando Ruggieri. Per il Comune di San Benedetto del Tronto sono intervenuti l’assessore Domenico Pellei e Giuseppe Merlini Archivista storico, invitati per omaggiare le origini sambenedettesi di Don Caselli che nacque nel cuore della Città rivierasca, al Paese Alto il 24 aprile 1877 da una famiglia modesta, il padre infatti gestiva un negozio di “pizzicagnolo”.
Erano inoltre presenti il Comandante della Polizia Locale Eugenio Vendrame, il parroco della Chiesa di San Nicolò di Bari Don Vincent Ifeme, Mons. Romualdo Scarponi, monteprandonese di origini, già vicario della Diocesi di San Benedetto del Tronto, Ripatransone e Montalto delle Marche, la Dott.ssa Roberta Capriotti Dirigente dell’Istituto comprensivo di Monteprandone, per la Banca del Piceno il Consigliere Fernando Ciarrocchi e la Direttrice della locale filiale Giovanna Narcisi, Stefano Caponi presidente della Proloco Monteprandone, Saturnino Loggi storico locale, rappresentanti delle Congreghe monteprandonesi e alcuni cittadini.
Dopo lo scoprimento della targa presso il Belvedere e la benedizione da parte di Don Vincent Ifeme parroco della Chiesa San Nicolò, ci si è spostati nella sala consiliare, dove ha preso la parola Giuseppe Merlini.
Nel suo intervento l’Archivista ha raccontato la poliedrica figura del Caselli: “Rivoluzionò il borgo dal punto di vista sociale e culturale, fu interprete del suo tempo – ha spiegato Merlini – occupandosi della società monteprandonese, allora costituita da famiglie di artigiani e agricoltori. Fu il primo sul territorio a creare un laboratorio di ricamo e cucito e una cassa rurale ante litteram. Partì da Caselli, nel 1908, la proposta di elevare San Giacomo della Marca a compatrono di Monteprandone”.