SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Ultimo atto – sembra – della polemica che ha riguardo il Porto d’Ascoli Calcio e l’Ascoli Calcio, in merito ad un tentativo di “scouting” di bambini della scuola calcio della società sportiva sambenedettese da parte di un emissario, tale o presunto, della società bianconera.
Dopo l’accusa del presidente del Porto d’Ascoli Vittorio Massi, era arrivata la replica della società di patron Pulcinelli.
Ed ecco la nota conclusiva del Porto d’Ascoli.
Non è colpa del Porto d’Ascoli se un dirigente – o sedicente tale – dell’Ascoli Calcio ha avvicinato alcuni nostri giovani calciatori per chiedere nominativi e numeri di telefono allo scopo di essere contattati, successivamente, dal club bianconero.
Non è colpa del Porto d’Ascoli se tali comportamenti sono stati segnalati anche dai genitori dei ragazzi, turbati da una simile intrusione da parte di un soggetto esterno.
E non è colpa del Porto d’Ascoli se questo individuo ha utilizzato il nome dell’Ascoli Calcio – mettendo in cattiva luce tanto sé stesso quanto, e soprattutto, il club piceno – per mettere in atto le proprie condotte.
Siamo una società dilettantistica di provincia che, anche se neppure menzionata nel comunicato ufficiale dell’Ascoli Calcio, merita tutto il rispetto dovuto a una realtà che da anni si impegna per fare calcio in maniera sana e sostenibile per la città di San Benedetto.
Prendiamo atto della presa di distanza ufficiale dell’Ascoli Calcio in riferimento agli episodi contestati, augurandoci che non si ripetano più