SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Silenzio stampa a oltranza. Non trapela nulla in casa Sambenedettese. La logica suggerisce che servirebbe una sterzata dopo la quinta sconfitta (in 11 partite) della stagione, con la vetta del girone F di Serie D a 12 punti e la squadra scivolata in zona playout. Ma il dopo Agnone, 1-0 Vastese, è lo stesso di domenica scorsa (0-0 al Riviera delle Palme contro il Roma City): tutti zitti.
Roberto Renzi, presente allo stadio Civitelle insieme al figlio, il direttore generale Nicolò, è stato ancora una volta pesantemente contestato dai 125 tifosi al seguito della Samb. Assente, per la terza partita filata, il direttore sportivo Vittorio Cozzella, dal quale il presidente rossoblù sta ancora aspettando le dimissioni, ma di quelle nemmeno l’ombra, con Renzi che avrebbe le mani legate (può bastare un rapporto, seppur lungo, di amicizia, a giustificare un simile atteggiamento? Se no, Cozzella chi rappresenta?).
Quanto a Fabio Prosperi, in 6 partite ha racimolato 5 punti e con lui la Samb ha segnato solo a Tolentino (3-1), scivolando da meno 4 a meno 12 dal primo posto (ora c’è il Pineto). Insomma, il tecnico pescarese (espulso nel finale ad Agnone) non ha inciso, oltre a essere andato ben presto in contrasto con Cozzella (che voleva portare Salvatore Campilongo).
In Molise, poi, molte scelte hanno fatto riflettere: la panchina di Cardella, l’ennesima esclusione di capitan Angiulli (nonostante l’assenza di Lulli), la fascia ad Agostinone (e Conson?), praticamente l’ultimo arrivato.
Ne viene fuori un quadro intricatissimo, in cui Renzi non pare nemmeno stavolta distinguersi per decisionismo. Il silenzio dietro al quale si è trincerata la società sta forse a suggerire la difficoltà nel trovare una via di uscita. Situazione complicata quasi come quella della stagione passata, quando se non altro c’era l’alibi della partenza differita.
Ma Renzi, che ha lasciato il Civitelle prima della fine della partita, non può continuare a tenere la testa sotto la sabbia. Qualcosa dovrà decidere per dare una scossa, visto che la mossa Prosperi non ha sortito effetti. Sotto, il confronto con il predecessore Sante Alfonsi, esonerato il 3 ottobre. E se il presidente rossoblù stesse pensando di richiamare l’allenatore sambenedettese?
Di sicuro il mercato dilettanti è alle porte (1° dicembre) e alzare bandiera bianca a metà novembre la Samb proprio non può permetterselo.