A distanza di otto giorni dalla prima grande scossa di terremoto al largo della costa pesarese, il Comune di Fano ha fatto un primo bilancio degli interventi e dei danni subiti in città, che secondo una prima stima sommaria si aggirerebbero intorno ai 30 milioni di euro. Per quanto gli edifici pubblici, gli assessori all’istruzione Samuele Mascarin e ai lavori pubblici Barbara Brunori hanno parlato di interventi effettuati per una serie di criticità di lieve entità, cioè distacco di intonaci e ripristini, nelle scuole dell’infanzia statali “Scatola magica”, “Albero azzurro” e “Collodi”, nelle scuole primarie “Tombari”, “Rodari” e “Luigi Rossi” (quest’ultima ha ancora un’aula chiusa per lavori), nelle scuole medie “Nuti” e “Padalino” nonché nella sede centrale del Comune e nei cimiteri Centrale, Sant’Andrea in Villis e Carignano. Per il patrimonio monumentale, invece, un distacco di pregevoli stucchi si è verificato nella ex chiesa di San Francesco, priva del tetto dal terremoto del 1930, e un paio di fessure si sono aperte nella fortificazione della Rocca Malatestiana, in una parte che non è mai stata aperta al pubblico. Il vicesindaco Cristian Fanesi, inoltre, ha confermato l’arrivo finora di una decina di richieste di sopralluoghi da parte di privati che hanno originato ordinanze di sgombero, causa inagibilità per 8 famiglie che hanno provveduto autonomamente ad una temporanea sistemazione presso familiari, e che hanno interessato anche il Padiglione D dell’ospedale Santa Croce di Fano e la chiesa di Roncosambaccio che ha subito un crollo parziale del tetto. Il sindaco Massimo Seri è in contatto con gli altri sindaci della costa nord delle Marche per chiedere alla Regione Marche lo stato di calamità e l’assegnazione di fondi straordinari.