Terremoto Marche, polemica sulla mozione del Pd per lo stato di emergenza

Acceso botta e risposta in Consiglio regionale durante la discussione di una mozione, poi rinviata, per sollecitare il Governo nell’attivare lo stato di emergenza dopo le forti scosse sismiche del 9 novembre davanti alla costa marchigiana.

Mozione presentata dal dem Andrea Biancani e sottoscritta da tutto il Gruppo Pd, da Luca Santarelli (Rinasci Marche) e Marta Ruggeri (M5s). A provocare la reazione del Pd le parole di consiglieri leghisti Renzo Marinelli (Lega), ex sindaco di Castelraimondo (Macerata) e Luca Serfilippi. Marinelli ha sottolineato che prima di chiedere lo stato d’emergenza “va fatta una mappatura vera dei danni. Dopodiché c’è chi aspetta da 6 anni (con riferimento ai ritardi della ricostruzione post sisma 2016 nel sud delle Marche; ndr) perciò se dobbiamo aspettare un mese non penso sia così importante”.

“A chi resta senza abitazione – ha precisato – va dato il supporto necessario ma evitiamo di prendere provvedimenti che possono ritorcersi contro per disdette di prenotazioni turistiche. Una volta che avremo contezza potremmo chiedere lo stato d’emergenza per venire incontro a esigenze dei cittadini. Sulla mozione direi di fare le dovute verifiche; una volta che abbiamo numeri precisi, fare le valutazioni. Una settimana è niente in situazioni di difficoltà”.

“Bisogna distinguere eventi emergenziali: – ha osservato Serfilippi – centinaia di famiglie sfollate nei territori colpiti dal terremoto e quello possiamo definirlo un vero e proprio terremoto. Questo è stato un evento sismico che per fortuna è stato a 30 km da costa di Fano e ci sono stati lievi danni. Forse ha ricevuto più anni Ancona che Fano ossia quella più vicina al punto sismico. Prima di chiedere lo stato d’emergenza si fa la conta dei danni e ancora molte città, come Fano, non hanno fatto la conta dei danni. Rispetto al terremoto di 6 anni fa – ha aggiunto – in questo caso le prime foto erano problemi alla stazione di Ancona. Io credo sia importante quando parliamo di emergenza dichiararlo quando effettivamente c’è altrimenti perde valore lo stato d’emergenza”.

Non si è fatta attendere la replica dei consiglieri dem Romano Carancini e Anna Casini entrambi stupiti dalle dichiarazioni dei consiglieri della Lega: “sono basita dalle parole sentite. – ha rimarcato Casini – Lo stato d’emergenza nel 2016 fu dichiarato il 25 agosto mattina, il giorno dopo il sisma con un cratere costituito da soli 7 Comuni. Poi ci furono le scosse del 26 e del 30 ottobre che coinvolse tutto il Maceratese fino al Fabrianese. In quell’occasione presidente Regione chiese un rendiconto veloce per far capire quali fossero i danni nel territorio”.

“Lo stato d’emergenza serve per accertare i danni visibili e non visibili e mettere in atto le iniziative necessarie per fronteggiare i danni che si sono verificati”, ha rimarcato Fabrizio Cesetti (Pd). “Avete fatto una polemica con un rancore nei confronti di un’amministrazione che ha già quantificato i danni. – ha osservato il capogruppo dem Maurizio Mangialardi – Ma andate a vedere quello che è successo al patrimonio ecclesiastico”.