Macerata – Michele Quadraroli non si renderebbe conto di quello che ha fatto domenica pomeriggio a San Severino: non ricorderebbe che, con un paio di forbici, ha ucciso la madre Maria Bianchi, 84 anni, nella casa in cui vivevano in via Raffaello Sanzio, sopra al loro bar.
L’uomo l’avrebbe colpita almeno dieci volte per poi tentare di bruciarne il corpo con fogli di giornale e schiuma da barba.
Oggi, in tarda mattinata, il barista 56enne di San Severino è comparso al tribunale di Macerata per l’udienza di convalida davanti al giudice Claudio Bonifazi.
Deve rispondere di omicidio volontario, aggravato d’averlo compiuto contro una ascendente e la tentata distruzione del cadavere.
“Durante l’udienza, quando il giudice gli ha detto quello che gli veniva contestato, Michele ha pianto”, dice l’avvocato Laura Antonelli che nel corso dell’udienza ha chiesto per il suo assistito una perizia psichiatrica e la sostituzione della detenzione nel carcere di Montacuto di Ancona con quella in un’altra struttura protetta.
Il giudice però, convalidato l’arresto, ha confermato la misura in carcere.