ANCONA – Sulla richiesta di stato d’emergenza dalle Marche, dopo le forti scosse sismiche del 9 novembre scorso che hanno provocato l’inagibilità di una cinquantina di immobili con circa 150 sfollati tra le province di Ancona e Pesaro Urbino, e il danneggiamento di circa 1.200 edifici, la Protezione Civile ha “chiesto una serie di approfondimenti tecnici, in particolare riguardanti le schede Aedes” (Agibilità e danno nell’emergenza sismica) utili per il rilevamento dei danni, la definizione di provvedimenti di pronto intervento e la valutazione dell’agibilità degli edifici.
Lo ha riferito il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli a margine del Consiglio regionale, facendo il punto sull’iter dello stato d’emergenza la cui richiesta è stata avanzata il 21 novembre.
“Noi abbiamo dato tutta la disponibilità – ha spiegato Acquaroli – ora sta ai nostri uffici agli uffici dei Comuni e della Protezione civile nazionale cercare di determinare il percorso più veloce possibile perché – ha concluso – dobbiamo dare una risposta a chi purtroppo è fuori dalle abitazioni e a tutti gli immobili che sono stati colpiti”.