La Asl sta vagliando una serie di soluzioni per tutelare lavoratori e pazienti. Le difficoltà in cui si dibatte la Pap srl, azienda che ha in appalto il servizio in questione, vengono da tempo monitorate dalla direzione della Asl che in questi mesi è stata sempre al fianco dei lavoratori cercando una composizione della difficile situazione in numerose riunioni con la Prefettura di Teramo, le organizzazioni sindacali e la Pap stessa.
“Nel corso di questi anni ci siamo costantemente adoperati nel rispettare la tempistica prevista per la liquidazione delle somme dovute per il servizio reso, provvedendo, in svariate circostanze, addirittura, ad effettuare pagamenti in anticipo rispetto a quanto previsto, in modo da garantire alla ditta la liquidità necessaria per provvedere al pagamento degli stipendi al personale impiegato nell’appalto. Basti pensare, che in questi giorni stiamo provvedendo alla liquidazione delle fatture riferite al mese di novembre”, afferma il direttore generale Maurizio Di Giosia.
Nell’appalto in questione sono impiegati 71 lavoratori che provvedono alla somministrazione di quasi 2100 pasti al giorno (corrispondenti a 700 giornate alimentari).
“Stiamo in queste ore cercando soluzioni alternative, operando per dare tranquillità ad operatori e pazienti” aggiunge il direttore generale, “Come Asl viviamo una situazione paradossale: la Regione ci trasferisce regolarmente i fondi, noi paghiamo altrettanto regolarmente i fornitori, fra cui appunto la Pap, e ora è a rischio il corretto e puntuale svolgimento di un servizio basilare per l’assistenza nelle nostre strutture. L’amara considerazione è che, sotto un diverso aspetto, siamo anche noi parte lesa in questa spiacevole vicenda”.