Lo Stato ha una sua quota di responsabilità per quanto accaduto a L’Aquila la notte del 6 aprile 2009, dove a seguito del terremoto morirono 309 persone . Lo ha stabilito il Tribunale civile dell’Aquila che ha condannato la Presidenza del Consiglio dei Ministri a risarcire i famigliari delle vittime del sisma per complessivi otto milioni di euro. Una sentenza pesante, nel giorno della Vigilia di Natale, quella del Tribunale aquilano che si basa sulle rassicurazioni prospettate dall’ex numero due del Dipartimento nazionale di Protezione civile, Bernardo De Bernardinis, già condannato con sentenza passata in giudicato a due anni di reclusione. La battaglia legale è stata portata avanti dagli avvocati Maria Teresa di Rocco e Silvia Catalucci del Foro dell’Aquila, che riguarda le risultanze del lavoro della Commissione Grandi Rischi riunita all’Aquila il 31 marzo 2009, a cinque giorni dalla tragica scossa, che avevano tranquillizzato la popolazione che era alla prese con uno sciame sismico da alcuni mesi.