Il futuro della Struttura commissariale per la ricostruzione post sisma e del commissario straordinario, Giovanni Legnini, preoccupa i rappresentanti istituzionali e i comitati dei cittadini dei territori terremotati del Centro Italia.
Per questo il sindaco di Norcia, Nicola Alemanno, in rappresentanza della Cabina di coordinamento Anci Sisma 2016 e di tutti i sindaci del cratere, ha scritto alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni e per conoscenza al ministro per la Protezione civile, Nello Musumeci, esprimendo preoccupazione “riguardo alle scelte che sarà chiamata ad assumere” “Le sarà certamente noto l’immane lavoro che la Cabina di coordinamento guidata dal commissario Giovanni Legnini con i presidenti delle quattro Regioni ed i quattro sindaci in rappresentanza delle quattro Anci regionali, hanno portato avanti a partire dai primi mesi del 2020, innovando il modello di ricostruzione, consentendo a quella pubblica e a quella privata di avviarsi in modo significativo e di iniziare anche il lavoro con la Cabina integrata Pnrr per il rilancio del tessuto socio economico delle nostre comunità così duramente colpite” scrive Alemanno.
“Oggi – ha aggiunto – disponiamo di una ingente quantità di progetti per lo sviluppo di queste aree che certamente meritano una approfondita riflessione. Ciò detto – si legge ancora nella lettera alla premier – avendo contezza delle necessità politiche di cui siamo tutti consapevoli, non possiamo però non rimarcare che il percorso fin qui compiuto e conclusosi con la recente approvazione del Testo unico sulle ordinanze della ricostruzione e l’avvio del nuovo Sistema informativo a questo strettamente connesso, abbisogna però di essere accompagnato almeno per un ulteriore breve periodo di tempo al termine del quale la Cabina di coordinamento sisma era concorde nel prevedere che le funzioni di commissario straordinario per la ricostruzione dovessero essere ricondotte ai territori, rispettivamente in capo ai quattro presidenti di Regione. Se tale impostazione resta confermata ci permettiamo di esprimerle la nostra preoccupazione nel considerare un cambio di governance al vertice della Struttura commissariale per un così breve periodo di tempo”.
“Non le sfuggirà – sostiene ancora Alemanno – che, per quanto autorevole e competente, qualunque nuovo commissario non avrebbe il tempo necessario per poter incidere significativamente sugli interventi che restano da fare, comportando anzi, è questa la nostra preoccupazione più importante, un sostanziale fermo delle attività. Qualora invece intendesse confermare l’attuale modello di gestione in capo ad un solo commissario straordinario di Governo, sarebbe del tutto comprensibile che possa essere ipotizzata anche una nuova ‘governance’ della Struttura commissariale”.
“Auspichiamo – conclude Alemanno rivolgendosi alla presidente – che questa preoccupazione che abbiamo voluto esternarle attraverso il presente documento possa essere da lei intesa come fattivo contributo alle importanti scelte che sta assumendo in queste ore e con l’augurio di poterla incontrare quanto prima per rappresentarle i problemi che attendono ancora oggi una soluzione”.