I Carabinieri Forestali della stazione diAlba Adriatica (TE) hanno accertato la detenzione in cattività di fauna selvatica appartenente a specie cacciabili da parte di un cittadino di Roseto degli Abruzzi, senza l’autorizzazione prevista dalla Regione.
L’esito delle indagini ha appurato che la persona coinvolta aveva sparato a diversi esemplari di avifauna selvatica, nel corso di diverse uscite di caccia svolte durante il periodo venatorio, ferendoli e rinchiudendoli successivamente all’interno di gabbie nella propria abitazione.
La fauna selvatica è patrimonio indisponibile dello Stato e come tale tutelata nell’interesse della comunità nazionale ed internazionale da una legge del 1992 che ha il compito di tutelare gli animali selvatici e regolamentarne la caccia.
La norma prevede che la caccia, forma oggi più diretta e diffusa di abbattimento della fauna selvatica, si svolga senza pregiudicare la conservazione di specie e popolazioni, potendosi svolgere solo se garantisce un prelievo “sostenibile” ed disciplinata esclusivamente dal regime di tutela generale, ossia per una concessione che lo Stato rilascia ai cittadini che la richiedano e siano in possesso dei requisiti previsti.
In definitiva la predetta legge è soprattutto una norma a carattere conservazionistico che regolamenta forme di prelievo di fauna selvatica, in deroga al regime di tutela.
Oltre alla contestazione al cacciatore della relativa violazione amministrativa, i militari hanno proceduto al sequestro degli esemplari e alla contestuale loro liberazione in ambiente naturale.
I Carabinieri Forestali svolgono da sempre un’attività, impegnativa e difficile anche dal punto di vista logistico, volta al contrasto del fenomeno del bracconaggio che si sviluppa in contesti diversi e che esprime tutto il disvalore, morale e materiale, che queste azioni illecite hanno rispetto alla conservazione della biodiversità.