TERNI – L’anno nuovo dell’Ascoli comincia come era finito il vecchio. Con una sconfitta. Allo stadio Liberati accade quanto non succedeva dal maggio 2005, con una vittoria della Ternana. Delusione per i 1.166 tifosi bianconeri presenti in Umbria.
Bucchi vara il consueto 3-5-2. In difesa regolarmente in campo Botteghin, nelle notte padre per la terza volta (è nato Gabriel), mentre Adjapong vince il ballottaggio con Donati alto a destra.
Nella Ternana Agazzi viene preferito a Falletti e poi titolari gli ex Di Tacchio e Favilli. Proprio il 17 rossoverde dopo meno di un minuto spizza la palla che Partipilo incredibilmente spreca. Al 17’ il sinistro di Palumbo, alto. Poi, ancora la coppia Favilli-Partipilo, con l’avanti umbro che chiama all’intervento Leali.
Al 26’ il primo squillo bianconero, con la botta di Dionisi.
Un minuto più tardi il gol partita: Favilli rifinisce, Palumbo col mancino timbra l’1-0.
Al 32’ ennesimo spunto di Partipilo, poi Agazzi schermato da Simic.
Ternana ancora in gol con Favilli con un tocco sotto su assist di Partipilo, ma l’internazionale Irratti annulla per un fuorigioco iniziale. Prima dell’intervallo, la chance per Agazzi.
Nella ripresa subito in campo Giovane al posto di Eramo. Ma è ancora la Ternana a rendersi pericolosa: lancio di Agazzi per Partipilo, volèe di poco alta. Spunto di Dionisi al vertice dell’area, sinistro in corsa sporcato in corner da Mantovani. Dopo, al 58’, Ascoli vicino al pari col tentativo di Gondo deviato da Mantovani. A ruota la punizione di Palumbo, corretta da Ghiringhelli ma fuori misura, e il piazzato di Falasco allontanato da Iannarilli. Al 65’ Bucchi deve sostituire Caligara e inserisce Lungoyi per un Ascoli a trazione offensiva.
Ma pungono di più le Fere: Favilli lascia correre in area per Palumbo, sinistro da posizione laterale che termina sull’esterno della rete. Ancora cambi per Bucchi, e c’è anche il debutto assoluto del giovane Re. Proprio lui all’83’ chiama Iannarilli a una difficile parata. Gran riflesso del portiere umbro anche sull’angolo incornato da Pedro Mendes. È di fatto l’ultima emozione.