Poche ore prima della nascita di una nuova società con Arcelik (RPT Arcelik) per la gestione dell’area Emea, Whirlpool aveva comunicato ai sindacati la disponibilità ad erogare una cifra pari a 300 euro per ogni dipendente in Italia (sono circa 5.000). Si tratta di un ‘flexible benefit’ (senza trattenute contributive e fiscali). L’azienda ha informato i segretari nazionali di Fim-Fiom-Uilm, a fronte di una richiesta del coordinamento sindacale nazionale avanzata il 12 dicembre e ribadita in un incontro l’11 gennaio, “per difendere il potere d’acquisto dei dipendenti a causa del caro vita e dell’utilizzo della cassa integrazione“. Se non ci saranno anticipazioni dovute all’annuncio della multinazionale americana di aver concluso la revisione strategica della propria attività di business in Europa, Medio Oriente e Africa (Emea), l’argomento sarà discusso con i sindacati venerdì 3 febbraio nell’ambito del coordinamento nazionale. “Anche in quell’occasione ribadiremo che il mantenimento occupazionale e industriale in Italia, qualunque siano le ricadute della decisione del board americano, è per noi la priorità per affrontare il confronto” il commento dei sindacati, che chiedono anche l’intervento del Ministero ex Mise.