SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Stamattina Roberto Renzi ha deciso. Niente soluzione interna, come voleva la squadra. Il presidente della Samb ha affidato i rossoblù a Manolo Manoni, 45enne nato a Jesi ma grottammarese d’adozione, da giocatore soprattutto in Serie C, una sola presenza in B, nel 1994, con la maglia dell’Ascoli. Da allenatore, invece, Manoni sempre nei dilettanti. In Eccellenza proprio con Grottammare e Sangiustese e in Serie D nella doppia parentesi al Castelfidardo.
La Samb insomma è già l’apice della carriera di Manoni. Che, fermo da quasi 9 mesi, ha firmato il nuovo contratto e poi nel pomeriggio ha diretto il primo allenamento, al Samba Village di Stella di Monsampolo del Tronto. Senza i Renzi però. Anche il direttore generale Nicolò, l’altro giorno, era rientrato a Roma, insieme al padre Roberto. Non proprio un gran segnale.
Intanto, confermato lo staff tecnico: il vice Daniele Romandini, il preparatore atletico Emanuele Vassalli e il preparatore dei portieri Stefano Visi.
Manoni, terzo allenatore della stagione, il quinto della gestione Renzi, dovrebbe proseguire sul solco tracciato dal suo predecessore, Sante Alfonsi: 4-3-3 o 4-3-1-2. Il neo tecnico rossoblù, domenica al debutto al Riviera delle Palme contro il Chieti, dovrà soprattutto mettere mano alla gestione di uno spogliatoio complicato. Anche se qui il grosso sarà chiamato a farlo Renzi.
E in vista del match con il Chieti, sicuri indisponibili Guerrieri e Chinellato. Da valutare Mauthe e Karkalis. Torna disponibile, dopo la squalifica, Favo.
A Manoni il compito di raggiungere una tranquilla salvezza.