Dopo quattro anni di attese, si arriverà, oggi, a sentenza ad Ancona per il il crac di Banca Marche e della sua controllata Medioleasing. Stamabe, davanti al collegio penale presieduto dalla giudice Francesca Grassi, l’ultima udienza in tribunale è durata pochi minuti per le repliche delle difese poi il collegio si è ritirato in camera di consiglio, annunciando la sentenza per le 17 di oggi.
È per l’ex direttore generale di BM, Massimo Bianconi la richiesta di condanna più alta che il pool di pm formato da Andrea Laurino, Serena Bizzarri e Marco Pucilli, aveva chiesto a settembre scorso, durante le requisitorie: 13 anni e mezzo. Il processo riguarda reati, contestati a vario titolo dall’accusa e respinti dai 12 imputati, di bancarotta fraudolenta, falso in bilancio e ostacolo alla vigilanza (questo prescritto).
Tutti i chiamati in causa rischiano una condanna per il default miliardario dell’ex istituto di credito fallito a marzo 2016. Queste le altre pene richieste dai pubblici ministero: 8 anni per Giuseppe Barchiesi, 12 anni per Michele Giuseppe Ambrosini, 6 anni e 6 mesi per Paolo Arcangeletti, 9 anni per Massimo Battistelli, 11 anni e 3 mesi per Giuliano Bianchi, 11 anni e 5 mesi per Bruno Brusciotti, 7 per Daniele Cuicchi, 6 anni e 6 mesi per Claudio Dell’Aquila, 9 anni e 6 mesi per Giuseppe Paci, 11 anni e 6 mesi per Tonino Perini e 11 anni e 6 mesi per Stefano Vallesi. Gli imputati respingono gli addebiti formulati dalla Procura. Uno dei chiamati in causa nel processo, l’ex presidente di BM Lauro Costa, è morto nei mesi scorsi e la sua posizione processuale è ovviamente cessata. Per quanto riguarda le ipotesi di reato, solo quella di ostacolo alla vigilanza è stata dichiarata prescritta nel procedimento che conta oltre 3mila persone parti civili.