Ascoli-Palermo 1-2: non basta Forte, il Del Duca contesta

ASCOLI PICENO – Tre mesi e spicci senza una vittoria al Del Duca. Non basta il primo morso dello Squalo, Francesco Forte, a ridare slancio all’Ascoli. E adesso più che pensare ai playoff, distanti 5 punti, i bianconeri devono guardarsi le spalle: a 2 lunghezze ci sono i playout. Finisce con la contestazione dei 6.359 presenti al Del Duca e il coro “Bucchi vattene”.

L’allenatore del Picchio conferma il 3-5-2. Quanto agli interpreti, rispolverato Buchel titolare dopo quasi 4 mesi, Proia al debutto e in avanti la sorpresa: Gondo più Ciciretti, per lui l’ultima dal primo minuto a inizio dicembre. In panchina Forte e Dionisi, entrambi non al meglio. Di là, sponda Palermo, titolare l’ex Saric.

Prima del via scambio di maglie tra i presidenti Neri e Mirri e minuto di raccoglimento in ricordo dell’ex presidente della Figc, Tavecchio. In curva nord lo striscione “De Santis vattene”.

La partita. Subito il Palermo, con Marconi a raccogliere la punizione di Valente, ma senza trovare lo specchio della porta.  All’8’ lo squillo di Gondo, destro respinto da Pigliacelli. Ci prova anche Proia, di testa, sul cross di Falasco: facile per il portiere siciliano. La replica degli ospiti: Di Mariano per Brunori, che cicca la palla da buona posizione. Al 15’ il bomber rosanero si riscatta, sfruttando un lancio di Damiani: diagonale che gli vale l’undicesimo centro in campionato.

Scambio di maglie tra i due presidenti (foto Ascoli Calcio)

L’Ascoli continua a soffrire e anzi Leali salva sul tentativo di Valente. Il Del Duca mugugna. Alla mezzora ancora Palermo: Di Mariano col destro sfiora l’incrocio dei pali. Provano a scuotersi i bianconeri: Buchel dalla distanza, angolo. Dalla bandierina Falasco per l’incornata di Gondo, Pigliacelli smanaccia sopra la traversa. Gli uomini di Bucchi chiudono il primo tempo in avanti: in serie le chance per Adjapong, Ciciretti e Falasco. Sipario sulla spizzata di Marconi intercettata da Leali.

Il Del Duca fischia al ritorno dei 22 negli spogliatoi.

La ripresa si apre con la girata aerea di Gondo. Dopo l’opportunità sciupata da Di Mariano. Sale di tono, l’Ascoli, grazie soprattutto a Ciciretti, una punizione e un destro pericolosissimo. Poi, il colpo di testa di Simic sull’angolo calciato da Falasco.

A ruota, al 60’, la replica del Palermo, con Segre che impegna Leali. Passano due minuti e Bucchi smonta l’attacco: fuori Ciciretti e Gondo, dentro Dionisi e Forte (all’esordio). E all’ex Benevento bastano 30 secondi per lasciare subito il segno: ennesimo corner bianconero, ancora Simic, traversa, ma c’è Forte. Lo Squalo fa 1-1. Il Del Duca ora ci crede, Corini inserisce Tutino, ma al 70’ altro episodio: fallo di Simic su Brunori, rigore. Lo stesso numero 9 rosanero dal dischetto si fa parare il tiro da Leali. Si resta in parità. L’Ascoli riparte e va a prendersi il suo di penalty con Dionisi, per l’intervento di Mateju, ma il Var ribalta la decisione dell’arbitro Di Martino, col pestone che è del capitano bianconero.

E così all’82’ il Palermo rimette la freccia: conclusione di Brunori sporcata da Simic: 1-2. Per il neo capocannoniere cadetto, 12esimo centro stagionale, come il lauretano Cheddira del Bari.

Qui Bucchi si gioca pure le carte Pedro Mendes e Lungoyi. In campo, adesso, quattro attaccanti per i bianconeri. Ma è tutto inutile. Nel recupero Tutino sfiora il tris.

Finisce con l’ottavo risultato utile consecutivo del Palermo, l’Ascoli che delle ultime 11 gare ne ha vinta una, a Cosenza, e il Del Duca che contesta.

Foto grande Palermo FC