PESCARA – Sei mesi dopo l’agguato al bar del Parco, a Pescara, arriva la svolta nelle indagini. Nella tarda serata di lunedì la Squadra Mobile ha eseguito la custodia cautelare in carcere per i due indagati, uno pescarese e l’altro originario di Locri, Calabria, ma residente a Teramo, accusati di omicidio ai danni di Walter Albi, 66enne, architetto, e di tentato omicidio nei confronti di Luca Cavallito, 49 anni, ex calciatore, molto conosciuto a Pescara.
Era il 1 agosto 2022 quando, intorno alle 20.00, al bar di Via Ravasco, all’angolo con la strada Parco i due, seduti attorno a un tavolo, all’esterno del locale, molto frequentato da famiglie, sono stati raggiunti da sei colpi di pistola, sparati da un uomo arrivato in scooter, 4 contro Albi e due contro Cavallito, rimasto gravemente ferito.
In particolare, a carico dei due indagati sono emersi gravi indizi di colpevolezza. Nella conferenza stampa che si è svolta in Questura, a Pescara, il Procuratore Capo Giuseppe Bellelli non ha dato ufficialmente i nomi dei due arrestati, ma colui che viene indicato come esecutore materiale è un noto pregiudicato di Pescara: Cosimo Nobile, detto Mimmo, mentre il presunto mandante è il calabrese, Natale Ursino, arrestato a Roma. Quest’ultimo sarebbe legato all’ndrangheta.
Il movente oggetto di ricostruzione lascia trasparire un quadro articolato, integrato da ingenti affari economici illeciti, prestiti di denaro non onorati, impegni non mantenuti e operazioni transoceaniche.