Ancarano dà l’ultimo saluto al piccolo Michelangelo Scaramazza

Lo sguardo dolce e quel sorriso che, oggi, spezza il cuore. Michelangelo Scaramazza aveva solo 12 anni. Nessuno pensava che la sua piccola vita potesse spezzarsi così, da un giorno all’altro, per una arresto cardiocircolatorio da polmonite. Nessuno credeva che, su quell’altalena che ogni giorno usava per passare il tempo nel cortile di casa, avrebbe trovato la morte. Mentre dondolava, da solo, deve essersi sentito male e i genitori lo hanno trovato ancora lì, accasciato su quel seggiolino.

Una tragica fine a cui è seguito l’ultimo atto: i funerali nella chiesa della Madonna della Pace ad Ancarano, dove Michelangelo viveva con la sua famiglia e dove andava a scuola. Per l’occasione il sindaco Angelo Panichi ha proclamato il lutto. Alla messa hanno preso parte i professori di musica dell’istituto comprensivo Sant’Egidio-Ancarano e tutti i compagni di classe della seconda media di Michelangelo. In tanti per l’ultimo saluto al piccolo.

Una messa celebrata da Don Devis con il diacono Don Attilio. «Caro Michelangelo, ci hai lasciati troppo presto. Ci auguriamo che tu possa guidare i nostri pensieri. Ti terremo sempre con noi» sono state le parole dei compagni di classe, lette dal pulpito. Stretti, vicini, in un dolore che non lascia scampo i genitori Tatiana, conosciuta interprete di origini russe, ed il papà Emanuele stimato pittore. Con loro i figli più grandi Robert, Gabi e Xavier e tutti i parenti e gli amici sconvolti da questo tragico epilogo. All’uscita del feretro – una piccola bianca coperta di fiori candidi come l’anima del piccolo Michelangelo – sono volati in cielo dei palloncini dello stesso colore. Pian piano sono saliti verso le nuvole proprio come fatto da Michelangelo.