È stato approvato dalla giunta il documento di fattibilità tecnico economica per la biblioteca Benincasa, il primo documento di progettazione per i lavori, che definisce le tipologie e la distribuzione degli interventi.
“Siamo soddisfatti – afferma l’assessore ai Lavori pubblici Paolo Manarini – per il raggiungimento di questo ulteriore risultato legato alle progettazioni PNRR. Con questa operazione non recupereremo solo un edificio storico, come palazzo Mengoni Ferretti, ma metteremo a disposizione un contenitore importante, che riprenderà vita e sicuramente diventerà uno dei fulcri dell’attività sociale e culturale di Ancona capoluogo”.
Negli ultimi anni la Biblioteca di Ancona ha subito alcune vicissitudini. L’ultima è stata la chiusura della sede originaria di palazzo Mengoni Ferretti in Piazza del Plebiscito per la necessità di adeguamenti impiantistici, con il conseguente trasferimento dei servizi a Palazzo degli Anziani.
“Inutile raccontarsi storie – chiarisce l’assessore alla cultura Paolo Marasca – il trasferimento a Palazzo Anziani è in parte un disagio. Stiamo migliorando la situazione, lì abbiamo previsto una sala lettura e un deposito per diverse migliaia di volumi, la progettazione è già fatta e le autorizzazioni anche, non ci vorrà molto. Ma non è sufficiente”. Per questo l’emergenza di Palazzo Mengoni Ferretti si è trasformata in opportunità e, anche, in investimento. La Giunta Comunale infatti ha programmato lavori per 7,2 milioni di euro, di cui 4,6 saranno finanziati con fondi PNRR.
“Sarà – prosegue Marasca – una biblioteca totalmente nuova per Ancona, in linea con i migliori esempi internazionali, che seguono una indicazione precisa: rendere i centri di cultura luoghi di incontro e di aggregazione, di socialità e di comunità. Vogliamo spostare sulla Piazza il cuore della Biblioteca, negli ultimi anni relegato sul retro, che è bellissimo, ma resta sacrificato. L’ingresso sul retro sarà dunque più di servizio e dedicato alle attività dell’ente, mentre l’apertura alla città sarà verso la piazza”.
Il pianoterra su piazza del Plebiscito sarà quindi l’anima della Biblioteca: reception, sportello prestito, ma anche sale di lettura con libri a scaffale e spazi di aggregazione e dialogo.
Al piano superiore si troveranno la Biblioteca dei Ragazzi, con spazi ampliati e con una suddivisione per fasce di età. “Le esigenze dei piccoli e giovani lettori e lettrici – prosegue l’assessore alla Cultura – sono differenti. Anche il modo di stare assieme è diverso. Dobbiamo avere per loro attenzione e dare loro possibilità di scoprire e fare cose assieme. Per questo abbiamo guadagnato spazi e ragionato sulle fasce di età”.
Salendo ancora, nelle sale sontuose del palazzo, si troveranno le collezioni più importanti e le sale studio più riservate, per mettere a disposizione di studenti e studiosi la collezione libraria di Ancona. Saranno recuperati anche i sotterranei attuali, che diventeranno spazi polifunzionali a disposizione delle associazioni e delle tante attività che gravitano attorno a una biblioteca.
L’idea è dare vita a un ecosistema moderno, aperto, attuale e digitale in uno dei più importanti palazzi antichi della città e in una piazza che in questo modo diventa centro nevralgico della cultura e del centro storico intero. “Per Ancona – dice Marasca – si tratta di una rivoluzione, attesa da anni perché non era facile, anzi non era proprio possibile un intervento colossale come questo senza le risorse del PNRR, nonostante si sia sempre investito molto in cultura”.
Il cantiere partirà con una serie di operazioni preliminari: “abbiamo – conclude – un patrimonio librario eccezionale, dobbiamo quindi organizzare tutto come si deve, anche per garantire il massimo servizio negli anni di cantiere. Quindi stiamo per attrezzare un deposito a Palazzo degli Anziani, con i servizi al pubblico e sale lettura. Servono interventi antincendio per questo che sono già programmati, progettati e autorizzati. Il passo immediatamente successivo è il trasferimento di tutti i libri: una parte a Palazzo Anziani e una parte in depositi attrezzati. Li controlleremo, li cureremo e li organizzeremo in un sistema di archivi che permette comunque l’utilizzo. Intanto, si monta il cantiere”.
Il cronoprogramma imposto dal bando PNRR che finanzierà larga parte dei lavori, prevede che il contratto sia firmato entro luglio 2023 e che si effettui il collaudo entro marzo 2026.