I militari delle stazioni carabinieri Forestale di Fermo, San Benedetto del Tronto, Castignano e Amandola, coordinati dal Nucleo investigativo di polizia ambientale agroalimentare e forestale di Ascoli Piceno, nei giorni scorsi si sono concentrati sui combustibili per uso domestico che, nel pieno della stagione invernale, rappresentano una delle tipologie di materiale più utilizzato per il riscaldamento per abitazione ed industriale. Dal monitoraggio, è emerso che all’interno di due esercizi commerciali, uno di Petritoli e l’altro di Montefiore dell’Aso, c’erano centinaia chilogrammi di “nocciolino”, un biocombustibile ricavato dalla sansa come sottoprodotto della lavorazione dell’oliva del tutto simile al pellet, che all’esito dell’ispezione è risultato non a norma. Sequestrato tutto il biocombustibile “Nocciolino”, privo di qualsiasi indicazione circa le caratteristiche qualitative e l’eventuale presenza di sostanze potenzialmente pericolose per la salute. I titolari delle ditte interessate sono state sanzionate amministrativamente per un importo fino a 25.000 euro ognuna e segnalate all’autorità amministrativa competente. Il nocciolino è uno scarto di lavorazione della spremitura delle olive, quello di sansa vergine si ottiene dalla sansa vergine mediante centrifugazione. Il prodotto che ne deriva è una biomassa a tutti gli effetti con un potere calorifero che varia tra i 4,5 ed i 6,5 KWh/Kg. Può essere messo in commercio solamente se rispetta le indicazione circa la, provenienza, tipologia del prodotto, l’importazione per il consumatore finale in lingua italiana della merce stessa, nonché tutti gli altri requisiti previsti in materia di Codice del Consumo e le certificazioni dovute per i biocombustibili