MONTOTTONE – Danneggiata da vandali la Pietra d’inciampo davanti alla porta di casa di Mario Corradetti, internato militare italiano, a Montottone (Fermo), fatta installare dal figlio Rossano lo scorso 8 dicembre.
Rossano Corradetti aveva acquistato la Pietra dall’artista Gunter Demnig, autore delle installazioni (ce ne sono migliaia in tutta Europa), in memoria degli ebrei e dei deportati militari, civili, politici nei lager nazisti, dopo che il Consiglio regionale delle Marche aveva lasciato cadere il progetto di installarne altre.
“Un atto gravissimo. Sto andando a denunciare il fatto ai carabinieri” dice Corradetti all’ANSA. Qualcuno ha cercato di staccare dalla pietra la lastra di ottone, rimasta danneggiata, con il nome di Mario Corradetti, la data di nascita e quella della deportazione.
“Mio padre – ricorda il figlio – si rifiutò di combattere accanto alla Wehrmacht e ai repubblichini di Salò dopo l’8 settembre 1943, fu fatto prigioniero a Larissa, in Grecia, dalla Luftwaffe e deportato e internato nei lager nazisti di Sandbostel e Wietzendorf”.
Liberato alla fine della Seconda Guerra Mondiale riuscì a tornare a casa. E’ morto nel 1986. Rossano ha curato e pubblicato un Diario tratto dagli appunti e dai ricordi del padre durante la prigionia, ha trasformato la casa di Montottone in un piccolo museo dedicato alla vita nei campi di concentramento e allo status dei militari italiani internati, che viene aperta in occasione del Giorno della Memoria, il 27 gennaio, e altre festività civili.
Ogni anno, in occasione del Giorno del Memoria, viene chiamato nelle scuole del territorio per raccontare la storia del padre. “Spero che non sia stata danneggiata anche la marmetta dedicata agli internati militari e l’albero di ulivo che avevo donato alla scuola media di Montottone” conclude Rossano.