Il tribunale civile dell’Aquila ha condannato il ministero dell’interno e il ministero per le infrastrutture e i trasporti a risarcire ai famigliare dello studente universitario di origini greche 1 milione e 900 mila euro per la scomparsa del ragazzo, deceduto in una palazzo di via Campo a Fossa, ma anche per le lesioni dell’altra figlia, salva per miracolo e per la depressione che la madre, il padre e la stessa figlia hanno avuto dopo il terremoto dell’aquila
Nella sentenza del giudice Ciro Riviezzo, risalente ai mesi scorsi, oltre alle responsabilità nella costruzione della struttura ad enti pubblici, riconducibili ai due Ministeri, è stato sancito l’elemento ripreso in pronunciamenti successivi, della depressione e dello stress attraverso il riconoscimento del danno biologico e della invalidità permanente.
Lo stabile di via Campo di Fossa è stato al centro di una sentenza choc del giudice Monica Croci che ha stabilito il concorso di colpa del 30% a tre vittime del sisma.