È una notizia insolita e sorprendente: una gazza ladra ha aggredito un agente di polizia penitenziaria nel carcere di Sulmona (L’Aquila). Nonostante le ferite riportate siano lievi, l’incidente solleva interrogativi sulle misure di sicurezza all’interno delle carceri italiane e sulla possibilità che gli animali possano entrare facilmente nelle sezioni detentive. È importante che le autorità competenti esaminino attentamente l’incidente e adottino le misure necessarie per prevenire futuri episodi simili. La sicurezza degli agenti di polizia e dei detenuti è una questione di fondamentale importanza e deve essere garantita con la massima attenzione. “Quello che sta accadendo in termini di aggressioni nelle carceri italiane è purtroppo risaputo – ha commentato Nardella – ma quello che mancava all’appello era il concorso in questo insano modo di fare detenzione da parte degli animali, nella fattispecie di una gazza ladra. Ebbene sì, quello che può sembrare il frutto dell’immaginazione o della fantasia più sfrenata è realmente accaduto. A parte le lievi ferite per l’agente solo un po’ di spavento e tanta incredulità“. “A dispetto del nome – ha sottolineato Nardella – quello che ci si chiede è come può aver fatto una gazza ladra ad entrare in carcere ed ergersi a paladina della discussione del giorno. Quello che se ne è dedotto è che se ai detenuti ora si aggiungono anche gli uccelli ad aggredire i poliziotti possiamo proprio dire di essere arrivati alla frutta“.