Museo diffuso di Goriano Valli, visite ancor prima dell’apertura

L’AQUILA – Mancano ancora 6 mesi all’apertura, ma già all’estero si parla di questo nuovo singolare Museo for the Future di Goriano Valli.

Erkki Torn, fondatore e amministratore delegato di una catena di 60 fitness club frequentati da 150.000 clienti in Estonia, Lettonia e Lituania, è venuto dall’Estonia a Goriano Valli, frazione di Tione degli Abruzzi, fermandosi per due giorni, per visitare in anteprima il cantiere del “REX Museum for The Future”.

Un’idea che nasce dal desiderio di alcuni gorianesi di essere concretamente riconoscenti verso quei luoghi che hanno dato i natali ai loro nonni e bisnonni, luoghi incontaminati che i loro genitori, e molti loro parenti, hanno lasciato per emigrare all’estero e in altre regioni d’Italia per sfuggire dalla miseria ben descritta da Ignazio Silone, Massimo Lelj e Giovanni Tittarosa.

Il Museo sarà la perfetta concretizzazione del bellissimo slogan del parco Sirente-Velino: Nato altrove, rinato qui.

Insieme a uno degli ideatori del museo e l’organizzatore abruzzese di eventi esperienziali Adriano Nepa, sono andati alla scoperta delle sorprendenti bellezze naturalistiche e storiche della zona, come la torre Normanna, la Vigna di More, la Casa sull’Albero, Pagliare di Tione, gli affreschi della chiesa di San Gaetano, il Mulino, il trekking con gli asini Abruzzomio, le antiche fonti, l’atelier e il giardino della creatività.

Erkki Torn ha apprezzato l’intera vallata dell’Aterno a tal punto da voler essere il primo a fare una donazione al Museo di Goriano. E si è ripromesso di promuovere questo angolo incantato d’Italia ai suoi 150.000 clienti baltici e di farci ritorno quanto prima con alcuni suoi manager per svolgete attività esperienziali di team building, sperando di poter apprezzare le straordinarie bellezze del convento e delle chiese gorianesi di Santa Giusta, San Giorgio e Santa Maria, ancora chiuse dal terremoto.

L’obiettivo è promuovere la vallata dell’Aterno, sia in Italia, sia all’estero, contribuendo a contrastare lo spopolamento di questi borghi minori di montagna.

Ma che cosa ci sarà da vedere in questo museo? È un mistero che verrà presto svelato, si sa solo che nascerà in una casa il cui architrave reca la data 1494 e la parola “amore”, nonché un misterioso stemma araldico marchesale. Nel 1800, la casa fu la sede del comune di Goriano Valli.

Ma sarà solo la “prima pietra” di un museo diffuso che coinvolgerà tutti coloro che vorranno fare qualcosa per recuperare, salvaguardare e tramandare i segni di una grande cultura che ha vissuto per secoli in simbiosi con la natura, una vera economia circolare ante litteram.