I carabinieri del Nucleo investigativo del comando provinciale di Ascoli Piceno, insieme ai colleghi della Compagnia e della Stazione, hanno dato esecuzione ad una ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di due uomini e agli arresti domiciliati nei riguardi di una donna, ritenuti i presunti responsabili della violenta aggressione nei confronti di un 46enne di Castel di Lama che riportò lesioni superiori ai 40, avvenuta lo scorso 19 ottobre. Gli arrestati, che hanno agito in concorso tra loro, sono indiziati di aver inseguito e quindi bloccato il 46enne mentre viaggiava a bordo della propria auto e di averlo colpito al volto, verosimilmente anche con un bastone e quindi con calci e pugni anche mentre era caduto a terra, provocandogli delle lesioni gravi che vanno dalla frattura scomposta della mandibola e del naso, alla rottura di diversi denti. Le immediate indagini sul grave episodio disposte e dirette dalla Procura della Repubblica hanno consentito di raccogliere un grave quadro indiziario a carico delle persone ritenute responsabili dei fatti.
Secondo la ricostruzione degli inquirenti, la vittima, mentre si trovava alla guida della propria autovettura, veniva raggiunto e bloccato da un’altra autovettura con all’interno tre persone, due uomini ed una donna. Appena sceso dal veicolo, l’uomo mentre cercava di telefonare alle forze dell’ordine, veniva violentemente aggredito dai due uomini che iniziavano a colpirlo con pugni, calci e con un bastone, continuando a colpirlo anche mentre era caduto esanime a terra e cessando la violenta aggressione solo grazie all’intervento di un passante. I tre si allontanavano repentinamente lasciando la vittima a terra e portandogli via il telefono.
Dalle indagini sarebbe emerso che l’aggressione fosse avvenuta per futili motivi, riconducibili ad un episodio avvenuto qualche anno prima, allorquando la donna indagata sarebbe stata morsa da un cane di proprietà della vittima, vicenda per la quale, peraltro, vi era già stato un risarcimento ed era in corso una causa civile.
Su queste basi, alla conclusione delle indagini delegate, la Procura della Repubblica ha chiesto la applicazione della misura cautelare carceraria a carico dei due uomini e degli arresti domiciliari per la donna, che dovranno rispondere dei reati di lesioni personali aggravate, violenza privata e rapina aggravata.