CENTOBUCHI- “Ciao Mattè, resterai sempre nei nostri cuori” questo c’era scritto su una delle foto sopra la bara. Poi all’uscita del feretro palloncini bianchi e azzurri sono volati in cielo, proprio come Matteo Cosenza, morto alle 4 tra sabato e domenica in un terribile schianto in A14, in territorio di Ancona.
Una folla di amici e parenti si è radunata nel pomeriggio per dare l’ultimo saluto al 27enne nella chiesa del Sacro Cuore a Centobuchi.
Tutti stretti attorno al dolore della famiglia: la mamma Rosa, il papà Pietro e la sorella Elisa, confortati anche dalle parole dei tre sacerdoti che hanno celebrato la funzione funebre. Ovvero Padre Dieu Mercie, don Matteo Calvaresi e don Armando Moriconi. Un lutto, che ha sconvolto l’intera comunità di Monteprandone e sul quale un’indagine della procura dorica dovrà far luce.
Matteo è morto sul colpo all’interno del Fiat Doblo che si è ribaltato dopo aver colpito il New Jersey centrale dell’autostrada A14. Un incidente autonomo, dove non c’erano cantieri e causato probabilmente da un colpo di sonno. Al volante c’era un suo amico, un 34enne sambenedettese rimasto ferito e attualmente ricoverato al Torrette di Ancona.