FERMO – Avrebbero incassato illecitamente 250mila euro di indennità ricevute nel periodo della pandemia grazie al Decreto “Cura Italia”. Nei guai tre persone, socie di un’associazione sportiva dilettantistica del fermano, denunciate dalla Guardia di Finanza per i reati di falsità materiale commessa da privato e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche.
L’attività posta in essere dalle fiamme gialle scaturisce da anomalie rilevate sui cassetti fiscali di diversi giovani associati ad un’importante associazione sportiva dilettantistica del fermano, nei quali risultava presente una Certificazione Unica emessa nei loro confronti dalla Sport e Salute S.p.A, riguardante l’erogazione di una somma riconducibile al contributo sopracitato, tuttavia mai richiesto né percepito.
Gli accertamenti eseguiti su delega della Procura della Repubblica di Fermo hanno svelato un ingegnoso sistema posto in essere dall’A.S.D., la quale avrebbe presentato l’istanza per l’accesso al beneficio in nome e per conto di oltre 50 collaboratori sportivi, totalmente inconsapevoli.
I militari del Gruppo di Fermo, dopo aver acquisito ed esaminato tutta la documentazione presentata alla Sport e Salute S.p.A. dalla A.S.D. per l’ottenimento del beneficio, hanno convocato numerosi ragazzi destinatari del contributo statale, i quali hanno completamente disconosciuto sia le firme apposte, sia il modello e il contenuto dell’istanza.
Gli stessi hanno inoltre confermato di non aver mai richiesto né percepito alcun compenso o rimborso. Tali dichiarazioni venivano comprovate dal fatto che, tra la documentazione acquisita, vi fossero anche diverse deleghe all’incasso, anch’esse falsificate, con cui i ragazzi, sprovvisti di un proprio conto corrente, avrebbero richiesto l’accredito delle somme su quello della associazione sportiva.