Alluvione 2014, “Capo di imputazione nullo”: si riparte dall’udienza preliminare

Nuovo stop al processo per l’alluvione di Senigallia del 2014 che il 3 maggio di nove anni fa provocò quattro vittime e ingenti danni.  Capo di imputazione nullo, si riparte dall’udienza preliminare: la decisione della giudice del tribunale dell’Aquila Monica Croci ha sparigliato nuovamente le carte. Tutto a causa di un vizio formale. Il magistrato ritenuto l’accusa formulata “troppo generica” perché si fa riferimento a condotte dichiarate prescritte. Un’eccezione sollevata dall’avvocato Gianluca Conti, che difende il presidente dell’autorità di Bacino Mario Smargiasso, imputato insieme ad altre 7 persone per l’unico capo di imputazione rimasto in piedi, ovvero quello di esondazione colposa. Dopo l’improcedibilità dichiarata dal tribunale di Ancona, per l’esondazione del Misa il fascicolo alluvione era scivolato in Abruzzo dove il 2 marzo dello scorso anno si era tenuta anche l’udienza preliminare che aveva portato al proscioglimento degli otto imputati tra questi anche due ex sindaci della città, Luana Angeloni e Maurizio Mangialardi  per i reati prescritti di omicidio colposo, lesioni personali, omissione di atti d’ufficio e falso. Oltre ai due ex sindaci e Smargiasso sono imputati per l’alluvione del 2014 il comandante dei vigili urbani Flavio Brunaccioni, Gianni Roccato dell’ufficio tecnico del Comune, l’ex dirigente della Provincia Massimo Sbriscia, l’ingegnere Alessandro Mancinelli, consulente del Comune e Libero Principi, funzionario lavori pubblici della Regione. La decisione di ieri sposta indietro di un anno le fasi del procedimento: si ripartirà dall’udienza preliminare e in quella sede l’Accusa dovrà riformulare il capo di imputazione. Il rischio prescrizione è ancora lontano: quindici anni dai fatti, quindi maggio 2029. Nove, intanto, sono già passati.