ANCONA – Dopo cinquant’anni torna sui banchi universitari e si laurea in fisica, o meglio physics, perché il corso è solo in inglese, per studiare il cervello umano e per comprendere la malattia di suo figlio Natan, l’autismo.
Così Randolfo Frattesi, 75 anni, professore, diacono e direttore del museo diocesano di Jesi, ha ottenuto per amore e solo per amore la laurea magistrale all’università di Camerino, quello stesso ateneo dove decenni prima aveva conseguito la prima laurea che gli ha permesso di insegnare matematica a centinaia di studenti. Un amore per lo studio e per l’approfondimento che lo ha accompagnato per tutta la vita. “La patologia di mio figlio – dice – è incurabile.
Abbiamo fatto analisi di ogni tipo ma una causa non si è trovata e allora ho pensato di mettermi a studiare il cervello umano per scoprire la natura di questa malattia”.
Natan si trova in una struttura specializzata nel sud delle Marche. È ben seguito ed è felice ma il suo sogno è replicare lo stesso centro nella sua terra, Jesi. “Chi ha un figlio autistico – prosegue – soffre moltissimo e allora mi sono messo a studiare per capire meglio certi meccanismi e, un giorno, le mie teorie potrebbero aiutare chi può avere bisogno”. Il sogno? “Aprire un centro specializzato e una struttura idonea per questo tipo di patologie”.