SAN BENEDETTO DEL TRONTO – La solita vigilia. La solita settimana, o forse anche peggio. Mister Manolo Manoni a contare i disponibili, il presidente Roberto Renzi a rincorrere scadenze e debiti.
Domani la Samb nel Casertano, sul campo dell’FC Matese (calcio d’inizio alle 15), per riprendere la marcia verso la salvezza, marcia interrotta prima della sosta pasquale con lo scivolone interno contro il Fano. A quattro partite dalla fine, rossoblù sempre a +4 dai playout.
Ben più complicata la sopravvivenza fuori dal campo. Settimana di fibrillazione dietro le quinte. Dopo l’acconto (sui rimborsi spese di novembre) del venerdì santo alla squadra, quello promesso dalla Capitale ai dipendenti. Tanto rumore per qualche spiccio a un magazziniere, con l’altro che non ha accettato l’anticipo: o tutto o niente. Se non altro saldati il ritiro, a Venafro, e il pullman per arrivarci.
Questioni che però non appassionano più la piazza. Lo zoccolo duro ha sposato il progetto di Vittorio Massi, presidente del Porto d’Ascoli, vada come vada la Samb di Renzi, e la prova provata è l’ennesima trasferta (quasi) disertata. La Samb dovrà salvarsi da sola. Contro l’FC Matese dell’ex Vittorio Esposito, che in casa non perde da fine gennaio (con la capolista Pineto), rossoblù orfani degli squalificati Mauthe e Cardella. Infortunati Zaffagnini, Mazzi, Alboni e Chinellato. Separati in casa, e dunque non più presi in considerazione, Torromino e Lulli. Non al meglio, ma comunque partiti, capitan Angiulli, Karkalis e Tassi.
Come a Riano contro il Roma City, Manoni potrebbe sistemare Proia al centro del tridente d’attacco. L’esperimento aveva portato bene.