Silver Economy, i pensionati Cna in Senato per discutere di sanità e welfare

Le risorse del Pnrr che il Governo è in procinto di ridiscutere con Bruxelles potrebbero essere
utilizzate per potenziare la prestazione universale sulla non autosufficienza prevista dalla recente
legge delega varata dal Governo lo scorso 21 marzo.
È questa una delle richieste che Cna Pensionati ha avanzato in Senato nel
corso del convegno “Silver Economy: il benessere delle persone al centro delle nuove politiche di
protezione sociale”, alla presenza – fra gli altri – della vicepresidente del Senato Anna Rossomando
e delle rappresentanti della Commissione affari sociali e sanità del Senato Elena Murelli e Sandra
Zampa.
«Secondo l’Istat, le persone con più di 65 anni sono in Italia quasi 14 milioni, pari al 23% della
popolazione – afferma Giovanni Giungi, presidente nazionale di Cna Pensionati – e non è un caso
che sia proprio il Pnrr ad assicurare a questa categoria circa 10 miliardi di euro, considerando la
maggior parte delle misure presenti nella Missione 6 e alcune più specifiche e dedicate della
Missione 5.
Crediamo che occorra spendere bene queste risorse, coinvolgendo in particolare coloro che ne
saranno i principali beneficiari, come i sindacati dei pensionati, il mondo del terzo settore e le
professioni sanitarie».
Per questa ragione, Cna Pensionati ha colto l’occasione per presentare l’Osservatorio
permanente sulla Silver Economy, dedicato ai temi sanitari e alla telemedicina. Secondo
l’associazione, infatti, occorre intervenire potenziando la medicina territoriale, investendo sulle
nuove tecnologie e costruendo città sostenibili a misura di terza età con incentivi alla domotica nelle
case degli anziani.
«La risposta per un nuovo welfare non è la privatizzazione di servizi pubblici, bensì la costruzione
di un sistema ispirato alla sussidiarietà – chiarisce Dario Costantini, presidente nazionale Cna in
conclusione del convegno -. L’ altro tema centrale da risolvere per la confederazione è quello degli
anziani soli, aumentati del 24% negli ultimi 12 anni. Un dato significativo, che va attenzionato e
che ci obbliga come Paese a fare sforzi ulteriori di assistenza alla persona.