La scomparsa di Melania Rea, il rinvenimento a distanza di due giorni del corpo senza vita nel Bosco delle Casermette di Ripe di Civitella: sono passati dodici anni dal femminicidio della ventinovenne di Somma Vesuviana che sconvolse la tranquilla comunità di Folignano dove la donna viveva insieme con il marito Salvatore Parolisi, caporale dell’Esercito in servizio presso il 235° Reggimento Piceno. Dopo tanti anni il ricordo della giovane mamma uccisa con trentadue coltellate dal marito è ancora vivo. Un ricordo indelebile per i suoi familiari: per il fratello Michele, per i genitori che in questi anni hanno riversato tutto il loro amore nel crescere Vittoria, il frutto del matrimonio di Melania con Salvatore, che aveva poco più di un anno quando perse la mamma e che oggi è diventata un’adolescente. Non ha dimenticato Melania neppure lo zio Gennaro che con un post su Facebook ha voluto ricordare la nipote strappata alla vita troppo presto: «Sono trascorsi 12 anni dalla tua scomparsa – scrive – 12 anni in cui il dolore dentro il nostro cuore non diminuisce mai». Il ricordo va a quei giorni in cui la speranza venne sopraffatta dal dolore. «A te, purtroppo, non è concesso di ritornare tra noi, dalla tua bimba (oggi una bellissima ragazza) – si legge nel post – mentre al tuo carnefice viene data questa possibilità e tra poco sarà libero». E non hanno dimenticato la donna uccisa neppure i suoi vicini di casa a Folignano
È rimasto molto legato ai Rea anche l’avvocato Mauro Gionni, il penalista ascolano difensore della famiglia con la quale è nato un rapporto che va oltre quello di lavoro. «Ci siamo sentiti con i familiari, ci sentiamo spesso, certamente ci sentiamo il 18 aprile di ogni anno e così è stato anche quest’anno – dice l’avvocato Gionni -. Ci siamo scambiati un messaggio di solidarietà e di vicinanza. Ho sentito Michele e il papà; è stato un piacere, seppur di un ricordo triste».