ANCONA – “Ricordiamoci che ci troviamo ad un chilometro a mezzo dal casello autostradale, sette chilometri dall’interporto e a tredici dal porto. È obiettivamente baricentrico. Non riuscire a fare intermodalità qui sarebbe davvero incredibile”. L’asse Roma-Ancona è più che mai saldo, lo dimostrano le parole del viceministro alle Infrastrutture Galeazzo Bignami in visita ieri all’aeroporto di Falconara insieme al collega ai trasporti Edoardo Rixi e ai principali esponenti della Regione Marche.
Rilanciare il porto di Ancona aumentando i traffici nella zona dei Balcani e dell’Est Europa, ma anche lo start dei voli di continuità territoriale verso Roma, Milano e Napoli. E ancora il tema dell’alta velocità e il raddoppio della Orte-Falconara, per cui ballano mezzo miliardo di finanziamenti del Pnrr. Sul tema afferma Bignami: “Inaccettabile che Marche, Molise ed Abruzzo non siano toccate dall’alta velocità. Anche su questo il governo, attraverso il contratto di Rfi, si sta impegnando per rivedere in maniera prospettica e funzionale una misura definitiva e non di bypass”.
Questi i temi al centro de punto fatto ieri allo scalo falconarese e, per l’occasione, nel pomeriggio è stato fatto un sopralluogo nel polo intermodale aeroporto-interporto-porto con un obiettivo secondo i rappresentanti del governo: cambiare la percezione di una Regione Marche isolata attraverso la realizzazione di grandi opere stradali finanziate con fondi statali ed europei.
Edoardo Rixi aggiunge: “Anche questi 23 milioni a disposizione del potenziamento dell’Interporto saranno funzionali ed è evidente che il governo sta lavorando per varare un piano logistico nazionale che stabilisca gli interporti d’interesse a livello nazionale. Crediamo che un tessuto industriale come quello marchigiano con grandi capacità inespresse abbia la necessità di avere dei collegamenti intermodali importanti e su questo investiremo risorse ed energie soprattutto daremo indicazioni precise nel nuovo piano verranno date indicazioni per attuare una fluidità di sviluppo per il traffico ferroviario e su merci, elemento cardine d’investimento. Non dimentichiamoci che l’88% dei traffici oggi va su gomma ma siamo molto attenti all’obiettivo di raddoppiare la capacità merci su ferrovie”.