SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Sette mesi e mezzo per tagliare il traguardo minimo. E dentro questi 7 mesi e mezzo di Samb contiamo tre allenatori (e quattro cambi: Alfonsi, Prosperi, ancora Alfonsi, Manoni, che ha meriti enormi – nella foto), un direttore sportivo (Cozzella), innumerevoli polemiche, altrettante promesse (disattese: dal presidente Renzi) e figuracce, anche di più. E poi: le minacce di sciopero della squadra, i comunicati congiunti con l’Associazione italiana calciatori, l’amore del pubblico, nonostante tutto, e invece dopo, il disinteresse, il derby folle (e spartiacque) col Porto d’Ascoli e lo strappo coi giocatori e la società, le poche centinaia in casa e le decine in trasferta, Lulli e Torromino che si chiamano fuori e il resto della squadra che al contrario resiste, arrivando fino a qui, all’1-0 col Vastogirardi.
La Samb è salva, da ieri, con due giornate di anticipo. E anche se l’ambiente non festeggia – il massimo dell’entusiasmo? Gli applausi dei 400 del Riviera delle Palme (inclusi però i tifosi arrivati dal Molise) -, staff e giocatori lo hanno fatto. Sui social. Da capitan Angiulli (“Uomini.”) a Vita, capocannoniere con 7 reti: Tenemos huevos ha scritto l’attaccante. Si capisce: gli attributi. Dal fisioterapista Minnucci, sintetico: Dignità, al preparatore dei portiere Visi che celebra Marone e Guerrieri (Eroi) – due rigori parati dal primo con la Vastese a marzo, uno dall’altro ieri – e le montagne sollevate dalla Samb.
La palla passa a Renzi. Scadenze e debiti, certo. Anche se lo zoccolo duro della tifoseria alla sua Samb ha voltato le spalle da tempo.
Sopra la Storia di Diego Vita
Questa una delle due Stories di Stefano Visi
Gli Eroi di Visi: Marone e Guerrieri
Sopra il messaggio del fisioterapista Marco Minnucci