SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Aveva promesso di pagare oggi. Invece niente, nemmeno stavolta. Nemmeno un acconto. I giuramenti disattesi di Roberto Renzi non fanno più notizia, ormai. Ma tant’è. Il presidente rossoblù corre verso il sesto mese da inadempiente (dei rimborsi spese di novembre ha scucito, prima di Pasqua, solo un anticipo).
Squadra e staff continueranno quasi certamente ad aspettare, nella speranza di ottenere qualcosa e di non vedere il club rossoblù fallire (a quel punto, con zero garanzie o quasi nei dilettanti, perderebbero tutto). Si registra, insomma, l’ennesima scadenza morale non rispettata da Renzi. Per quelle vere e proprie bisognerà attendere a fine stagione, quando serviranno le liberatorie dei giocatori per iscriversi alla prossima stagione. Come resta aperta la partita dei lodi arbitrali, relativi alla vecchia gestione Serafino (8 quelli andati a sentenza), con le ultime rate non pagate. E poi altri debiti (compresi quelli con la cooperativa romana Gruppo Tempo che attraverso un’ingiunzione ha fatto pignorare le quote societarie).
Insomma, tante le pendenze a cui l’immobiliarista romano in poche settimane sarà chiamato a fare fronte. E al momento non si vede una via di uscita. Non l’ha fatto lui, non l’hanno ancora fatto nemmeno i dipendenti: è stato l’ambiente, quasi due mesi fa, a staccare la spina alla Samb di Renzi, lasciandola sola.
E intanto mister Manolo Manoni e i suoi preparano la trasferta di domenica a Senigallia, sul campo della vicecapolista Vigor (calcio d’inizio alle 15), penultima gara della stagione. Recuperato Del Moro. Non al meglio Zaffagnini, che al massimo si accomoderà in panchina. Fuori Chinellato e Tassi.